Sangiuliano si dimette, lettera aperta a Giorgia Meloni
Il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, ha rassegnato le sue dimissioni irrevocabili, annunciandole in una lettera aperta indirizzata al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni. La decisione arriva dopo un periodo di tensioni crescenti all’interno del panorama politico e mediatico, scatenate in particolare dalle dichiarazioni di Maria Rosaria Boccia, che Sangiuliano teme possano portare a un’ulteriore escalation di critiche e polemiche.
Nella sua lettera, Sangiuliano descrive le sue giornate recenti come “dolorose e cariche di odio”, attribuendo la sua scelta alla necessità di tutelare le Istituzioni e difendere la sua onorabilità. Nonostante la difesa ricevuta da Meloni e il rifiuto di una prima richiesta di dimissioni, l’ex direttore del Tg2 ha sentito il bisogno di lasciare il suo incarico per affrontare le accuse in modo indipendente e concentrarsi sulle azioni legali che intende intraprendere.
Nella sua missiva, Sangiuliano esprime orgoglio per i risultati ottenuti durante il suo mandato quasi biennale. Tra le principali conquiste, cita l’incremento del numero di visitatori dei musei (+22%) e degli incassi (+33%), nonché la riapertura di siti culturali chiusi da tempo, come il Palazzo Citterio a Milano, che sarà inaugurato a dicembre. Vanta inoltre progetti di rilievo come la ristrutturazione dell’ex Albergo dei Poveri a Napoli, l’ampliamento degli Uffizi e l’investimento per la Biennale di Venezia.
Sangiuliano non manca di sottolineare l’importanza del suo lavoro nel rivedere il sistema dei contributi pubblici al cinema, riforma che gli ha attirato molte critiche per aver “toccato un nervo sensibile” e cercato maggiore efficienza nel settore.
Tuttavia, il ministro dimissionario afferma che queste conquiste non devono essere macchiate da questioni di gossip e assicura di non aver mai destinato fondi del Ministero a spese improprie, promettendo di dimostrare la sua trasparenza in ogni sede. Al fine di difendersi adeguatamente, annuncia di voler presentare un esposto alla Procura della Repubblica e di agire contro chi ha diffuso notizie false su di lui.
Il governo Meloni ha già nominato il successore di Sangiuliano. Si tratta di Alessandro Giuli, giornalista e attuale direttore del MAXXI (Museo nazionale delle arti del XXI secolo). Giuli, noto per le sue capacità manageriali e culturali, prende in mano il Ministero in vista di importanti eventi internazionali come il G7, che richiederanno una forte leadership nel campo delle politiche culturali.
Nella sua lettera, Sangiuliano descrive le sue giornate recenti come “dolorose e cariche di odio”, attribuendo la sua scelta alla necessità di tutelare le Istituzioni e difendere la sua onorabilità. Nonostante la difesa ricevuta da Meloni e il rifiuto di una prima richiesta di dimissioni, l’ex direttore del Tg2 ha sentito il bisogno di lasciare il suo incarico per affrontare le accuse in modo indipendente e concentrarsi sulle azioni legali che intende intraprendere.
Nella sua missiva, Sangiuliano esprime orgoglio per i risultati ottenuti durante il suo mandato quasi biennale. Tra le principali conquiste, cita l’incremento del numero di visitatori dei musei (+22%) e degli incassi (+33%), nonché la riapertura di siti culturali chiusi da tempo, come il Palazzo Citterio a Milano, che sarà inaugurato a dicembre. Vanta inoltre progetti di rilievo come la ristrutturazione dell’ex Albergo dei Poveri a Napoli, l’ampliamento degli Uffizi e l’investimento per la Biennale di Venezia.
Sangiuliano non manca di sottolineare l’importanza del suo lavoro nel rivedere il sistema dei contributi pubblici al cinema, riforma che gli ha attirato molte critiche per aver “toccato un nervo sensibile” e cercato maggiore efficienza nel settore.
Tuttavia, il ministro dimissionario afferma che queste conquiste non devono essere macchiate da questioni di gossip e assicura di non aver mai destinato fondi del Ministero a spese improprie, promettendo di dimostrare la sua trasparenza in ogni sede. Al fine di difendersi adeguatamente, annuncia di voler presentare un esposto alla Procura della Repubblica e di agire contro chi ha diffuso notizie false su di lui.
Il governo Meloni ha già nominato il successore di Sangiuliano. Si tratta di Alessandro Giuli, giornalista e attuale direttore del MAXXI (Museo nazionale delle arti del XXI secolo). Giuli, noto per le sue capacità manageriali e culturali, prende in mano il Ministero in vista di importanti eventi internazionali come il G7, che richiederanno una forte leadership nel campo delle politiche culturali.