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Pompei, riapre la casa degli Amorini Dorati

NAPOLI – Riapre al pubblico da domani, negli Scavi di Pompei, la Casa degli Amorini dorati, dopo un accurato intervento di restauro. All’incontro con la stampa, previsto per le 11, saranno presenti il direttore degli Scavi di Pompei, Grete Stefani, e il direttore tecnico dei lavori, Carmela Mazza, che illustreranno gli interventi che hanno consentito di ripristinare l’originario splendore della domus.

Casa degli amorini doratiL’edificio, un’abitazione signorile che occupa il lato meridionale dell’insula 16 della regione VI, e’ uno dei piu’ rinomati di Pompei per gli affreschi ed i mosaici che documentano le varie fasi costruttive della domus, derivata dall’unione di due piccole dimore del III e II sec. a.C., unite alla meta’ del I sec. a.C. in un nuovo progetto edilizio molto piu’ articolato, con la creazione di un grande e singolare peristilio con un lato scenograficamente sopraelevato. La casa deve il nome ad alcuni dischi di vetro con foglia d’oro in cui erano incisa la figura di un Amorino, che decoravano la stanza da letto matrimoniale del proprietario, di cui resta in sito uno solo degli esemplari. Gli affreschi principali risalgono al cosiddetto Terzo stile pompeiano ed illustrano alcuni episodi della mitologia greca; danneggiati dal terremoto del 62 d.C., alcuni di essi vennero restaurati ”in stile”, dato che dimostra l’interesse quasi antiquario del proprietario per la conservazione dei capolavori che ornavano la sua dimora. Molto significativi i due luoghi sacri della casa: un larario con colonnine in marmo in cui si rinvennero le statuette di Giove, Giunone e Minerva, Mercurio e dei due Lari, ora conservate al Museo Archeologico Nazionale di Napoli; un larario dipinto con le raffigurazioni delle divinita’ egizie Iside, Serapide, Arpocrate e Anubi e di vari strumenti di questo particolare culto, che aveva a Pompei molti seguaci.

I lavori di restauro hanno interessato il rifacimento delle coperture; il restauro delle strutture; la pulitura ed il consolidamento delle pitture parietali che presentavano gravi distacchi dal paramento murario e problemi derivanti dall’umidita’; il consolidamento delle cornici in stucco di Primo stile conservate in alcuni ambienti; la pulitura e il consolidamento dei pavimenti a mosaico e in cocciopesto. Infine sono stati ripristinati il giardino al centro del peristilio ed un piccolo giardinetto interno, tenendo in considerazione i dati di scavo e riproponendo la sistemazione a verde realizzata agli inizi del Novecento. I lavori di restauro sono stati eseguiti con fondi della Soprintendenza Speciale ai Beni archeologici di Napoli e Pompei all’interno della programmazione ordinaria delle attivita’ di manutenzione e restauro.

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