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Nepotismo e Raccomandazioni, il libro di Carlo Puca

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Incontro al Maschio Angioino (foto di Davide Tartaglia)

NAPOLI (di Cristina Cipriani) – In occasione della presentazione del libro, avvenuta il 26 febbraio a Napoli alla sede della Fondazione Valenzi, è proprio il segretario generale, Roberto Race a sottolineare che il libro di Puca sul nepotismo non poteva non essere presentato nella sede della suddetta Fondazione, in quanto si occupa proprio della tutela del patrimonio culturale e politico di Maurizio Valenzi, sindaco a Napoli dal 1975 al 1983 e che, come racconta nel suo diario registrato, “nessuno sarà mai più assunto in base a raccomandazioni. Solo concorsi o liste di collocamento”.

Carlo Puca racconta che era il 2 giugno 2010, festa della Repubblica Italiana, quando decise di smascherare il nepotismo di molti titoli professionali italiani e partendo dal suo stesso mestiere, quello giornalistico, per passare a quello dello spettacolo, calcistico, scolastico, universitario e politico, ritiene che si reggano su rapporti parenterali. Potrebbe sembrare un trattato di sociologia, eppure lo scrittore-giornalista non preferisce quest’etichetta, perché il suo intento è di denunciare i cittadini della Parentopoli italiana attraverso le loro storie.

Ha preso parte all’incontro Lucia Valenzi, presidente della Fondazione e figlia di Maurizio Valenzi, che ha raccontato come da figlia di sindaco i rapporti personali s’interrompano, se un favore non poteva essere fatto o chiesto. È stato presente anche il segretario Campano del Pd, Enzo Amendola che collegandosi al libro di Puca si esprime sul familismo, fenomeno da sempre presente nella nostra società, ma ci invita a preoccuparci che questo non possa diventare la base per istituire le nuove classi dirigenti. Dall’altra parte c’è il giornalista Alfonso Russo che ritiene necessario dare maggiore responsabilità individuale a chi sceglie il più meritevole per eliminare la convinzione che solo i raccomandati riescono ad ottenere un lavoro.

E infine è intervenuto il Presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro che, concorde con quanto detto prima, si è soffermato in particolare su come le regole, se rispettate e regolate da maggiori responsabilità, possono istituire società giuste, democratiche ed equilibrate.

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