Negoziati di pace tra Russia e Ucraina: L’Europa potrebbe entrare nelle trattative
I recenti colloqui tra Stati Uniti e Russia a Riad hanno acceso il dibattito sulla partecipazione dell’Unione Europea nei negoziati per la pace in Ucraina. Dopo iniziali esclusioni, il segretario di Stato americano Marco Rubio ha aperto alla possibilità di un coinvolgimento di Bruxelles, riconoscendo il ruolo fondamentale dell’UE nel sostegno economico e militare a Kiev. Tuttavia, l’assenza dell’Ucraina al tavolo negoziale ha sollevato forti critiche da parte del governo di Volodymyr Zelensky. Durante gli incontri a Riad, Mosca e Washington hanno discusso la creazione di un gruppo di lavoro per esplorare le possibilità di un accordo di pace e la futura ricostruzione economica dell’Ucraina. L’assenza di rappresentanti europei e ucraini ha suscitato reazioni immediate. Le pressioni di Bruxelles hanno portato Rubio a dichiarare che l’Europa dovrà essere inclusa nei prossimi sviluppi: “Anche l’Europa ha imposto sanzioni alla Russia e quindi anche l’Europa dovrà sedersi al tavolo dei negoziati”. La dichiarazione di Rubio è stata accolta con favore dal ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani, che ha ribadito l’importanza del rapporto transatlantico e della necessità di giungere a una pace giusta e duratura per l’Ucraina.
Nel contesto delle incertezze sul coinvolgimento dell’UE nei negoziati, la Francia ha deciso di convocare un vertice con Germania, Italia, Regno Unito, Spagna, Paesi Bassi, Polonia e Danimarca, oltre ai rappresentanti della Commissione e del Consiglio Europeo. L’obiettivo è rafforzare il coordinamento tra gli alleati e definire una posizione comune sulla sicurezza europea e sul sostegno all’Ucraina. Le discussioni hanno evidenziato divisioni tra gli Stati membri, con alcuni governi favorevoli a un coinvolgimento militare più attivo e altri propensi a mantenere un approccio più prudente. Per cercare un maggiore consenso, Parigi ha annunciato un secondo incontro allargato ad altri paesi dell’UE e al Canada. Il presidente francese Emmanuel Macron ha sottolineato la necessità di una risposta unitaria dell’Europa di fronte alla Russia, definendola una “minaccia esistenziale” per il continente, citando le sue azioni ai confini della Polonia, i cyber-attacchi e le interferenze nei processi elettorali.
L’Ucraina ha reagito con indignazione alla propria esclusione dai negoziati, con il presidente Zelensky che ha ribadito che nessun accordo potrà essere accettato senza la partecipazione diretta di Kiev. Ha inoltre respinto ogni ipotesi di compromesso imposto da Mosca. Le tensioni tra Kiev e Washington si sono intensificate dopo le critiche di Zelensky a Donald Trump, che ha affermato che il leader ucraino gode di un consenso molto basso in patria. Zelensky ha risposto accusando Trump di basarsi sulla “disinformazione russa” e ha espresso preoccupazione per un possibile allentamento del sostegno americano all’Ucraina.
Dalla Russia, il presidente Vladimir Putin ha definito l’ira ucraina per l’esclusione dai negoziati “isterica e inappropriata”, aggiungendo che la Russia non ha mai rifiutato contatti con l’Ucraina o con l’Europa, ma che sono stati questi ultimi a interromperli. Putin ha inoltre manifestato apertura a un incontro con Donald Trump, affermando che “il desiderio di tenere un incontro è reciproco”, ma che saranno necessari adeguati preparativi. Ha anche espresso sorpresa per la moderazione con cui Trump ha trattato gli alleati europei, nonostante il loro atteggiamento che, secondo Putin, sarebbe stato “sgarbato” nei confronti dell’ex presidente americano.
Nel contesto delle incertezze sul coinvolgimento dell’UE nei negoziati, la Francia ha deciso di convocare un vertice con Germania, Italia, Regno Unito, Spagna, Paesi Bassi, Polonia e Danimarca, oltre ai rappresentanti della Commissione e del Consiglio Europeo. L’obiettivo è rafforzare il coordinamento tra gli alleati e definire una posizione comune sulla sicurezza europea e sul sostegno all’Ucraina. Le discussioni hanno evidenziato divisioni tra gli Stati membri, con alcuni governi favorevoli a un coinvolgimento militare più attivo e altri propensi a mantenere un approccio più prudente. Per cercare un maggiore consenso, Parigi ha annunciato un secondo incontro allargato ad altri paesi dell’UE e al Canada. Il presidente francese Emmanuel Macron ha sottolineato la necessità di una risposta unitaria dell’Europa di fronte alla Russia, definendola una “minaccia esistenziale” per il continente, citando le sue azioni ai confini della Polonia, i cyber-attacchi e le interferenze nei processi elettorali.
L’Ucraina ha reagito con indignazione alla propria esclusione dai negoziati, con il presidente Zelensky che ha ribadito che nessun accordo potrà essere accettato senza la partecipazione diretta di Kiev. Ha inoltre respinto ogni ipotesi di compromesso imposto da Mosca. Le tensioni tra Kiev e Washington si sono intensificate dopo le critiche di Zelensky a Donald Trump, che ha affermato che il leader ucraino gode di un consenso molto basso in patria. Zelensky ha risposto accusando Trump di basarsi sulla “disinformazione russa” e ha espresso preoccupazione per un possibile allentamento del sostegno americano all’Ucraina.
Dalla Russia, il presidente Vladimir Putin ha definito l’ira ucraina per l’esclusione dai negoziati “isterica e inappropriata”, aggiungendo che la Russia non ha mai rifiutato contatti con l’Ucraina o con l’Europa, ma che sono stati questi ultimi a interromperli. Putin ha inoltre manifestato apertura a un incontro con Donald Trump, affermando che “il desiderio di tenere un incontro è reciproco”, ma che saranno necessari adeguati preparativi. Ha anche espresso sorpresa per la moderazione con cui Trump ha trattato gli alleati europei, nonostante il loro atteggiamento che, secondo Putin, sarebbe stato “sgarbato” nei confronti dell’ex presidente americano.