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Cronaca

Migranti, sit-in alla Regione: «Diritti e dignità»

NAPOLI (di Attilio Iannuzzo – Il Mattino) – Continua la protesta dei migranti, nella giornata mondiale del rifugiato, con un «sit in» davanti alla Regione Campania, in via Santa Lucia, per chiedere più diritti, un lavoro vero, ma soprattutto la dignità che spetta ad ogni uomo.

Palazzo Santa LuciaLa manifestazione rappresenta la continuazione di un percorso avviato il 19 aprile scorso, dal quale è nato il «Comitato 19 aprile», in cui settemila migranti, ma anche disoccupati, precari, studenti chiedevano in corteo a Castelvolturno più diritti e più lavoro. «Questa manifestazione – dice la rappresentante del centro sociale ex-Capanificio di Caserta Mimma D’Amico – rappresenta una tappa importante, in quanto ha un duplice obiettivo, quello di raggiungere una legge sull’immigrazione che aspettiamo da molto tempo e lo sblocco dei fondi per i corsi di formazione; i soldi, circa 7 milioni di euro destinati alla Regione, ci sono ma sono fermi a Roma. Chiediamo ai nostri amministratori regionali – continua D’Amico – di intervenire per la destinazione immediata di questi fondi». Una lotta contro la povertà che si abbatte su immigrati e precari allo stesso modo e senza distinzione «una crisi – dicono i manifestanti – che colpisce tutti ma, uniti, si possono raggiungere degli obiettivi importanti». Al grido di protesta si uniscono anche i precari di Napoli, che hanno gridato anche alcuni slogan, tra cui «niente per me, tutto per noi» ed insieme a migranti e rifugiati chiedono risposte: «Abbiamo incontrato lo staff di Caldoro – ha riferito la portavoce dei precari dei lavoratori Bros Paola Bianco – il quale ci ha riferito che il presidente della Regione Campania sta cercando di ottenere i finanziamenti per far ripartire la formazione dei precari; al momento – continua Bianco – non ci sono risposte certe in quanto l’assessore regionale al lavoro Nappi ed il presidente Caldoro sono in questi giorni a Roma al ministero del lavoro, e dopo questi incontri capiremo meglio la nostra sorte. Ci era stato promesso un percorso formativo anche per gli extracomunitari – ha aggiunto Paola Bianco – ma ancora non abbiamo avuto risposte significative; per loro è necessaria anche una formazione che possa aiutarli a comprendere la nostra lingua in quanto la maggior parte di loro non parla l’italiano». L’attesa dunque di una convocazione dalle istituzioni e soprattutto un tavolo interministeriale che ponga fine all’attesa e metta in campo risorse per lo sviluppo del lavoro e dell’integrazione. Centri sociali, e immigrati hanno protestato anche per l’aggressione subita sabato scorso ad Afragola, da un bracciante originario del Burkina Faso. I migranti hanno esposto alcuni striscioni per dire «basta allo sfruttamento» ed ancora «lottiamo contro chi ci vuole servi e ignoranti». © RIPRODUZIONE RISERVATA

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