Manifesti funebri per la biblioteca chiusa
NAPOLI (di Attilio Iannuzzo – Il Mattino) – I cittadini del Rione Sanità chiedono la riapertura della biblioteca comunale del quartiere, chiusa nel 2006. Il Consigliere Francesco Ruotolo appartenente alla Terza Municipalità si fa portavoce di un’interpellanza in Consiglio di Circoscrizione nella quale chiede chiarezza sulla vicenda e la possibilità di riapertura al pubblico. Provocatoriamente sono stati distribuiti nel Rione numerosi manifesti funebri, in cui si dichiara morta la struttura comunale.
Sono oltre 18mila i volumi appartenenti alla biblioteca, 400 dei quali risalenti al diciannovesimo secolo. “Non possiamo lasciare inattese le aspettative dei residenti del quartiere – dice Francesco Ruotolo, consigliere della terza municipalità, appartenente al gruppo della Federazione della Sinistra – che ci chiedono risposte su una questione di impatto socio-culturale così importante; abbiamo preparato un’interpellanza in Consiglio di Circoscrizione in cui chiediamo spiegazioni chiare e risolutive”. Sono trascorsi otto anni (la chiusura è datata 1° settembre 2006, ndr) dal giorno in cui la Biblioteca Comunale mette i catenacci. Talaltro il trasferimento della ‘Biblioteca’ in alcuni locali all’interno della struttura del complesso dell’ “ex Froebeliano” fu improvvisamente annullato per motivi tecnici, nello specifico non fu effettuato un collaudo tecnico.
I libri infatti furono successivamente portati in un’altra struttura. Nell’interpellanza la richiesta è chiara: conoscere innanzitutto per quali motivi, scaffali e volumi, che avrebbe dovuto essere temporaneamente in deposito presso la scuola “Lombardi”, sono rimasti abbandonati in questa struttura per anni. Inoltre, si intende conoscere se i libri sono ancora depositati – tutti o parte di essi – presso gli scantinati della scuola “Lombardi”, dal momento che nei mesi scorsi questo Istituto avrebbe subìto periodi di chiusura per motivi di sicurezza. “Vorremmo sapere – dice Ruotolo – se si è provveduto a un’assicurazione o alla videosorveglianza, per tutelare un bene costituito da migliaia di libri e se vi è un monitoraggio costante dello stato dei luoghi, verificando umidità e sicurezza, ove i libri sono in deposito, affinché non si deteriorino. Numerosi i volumi che avrebbero potuto subire danneggiamenti, alcuni di essi hanno tra i 150 e i 200 anni di vita. Intanto i cospicui fondi per le biblioteche giunti a Palazzo S. Giacomo e stanziati negli scorsi anni, non sono certo serviti alla causa. “Un’inerzia istituzionale, – si legge nell’interpellanza – a cui però gli amministratori comunali devono dare delle spiegazioni”. “Intendiamo sapere inoltre – conclude Ruotolo – se i locali di via Stella che ospitano parte della biblioteca, siano confermati quale nuova sede della Biblioteca pubblica comunale e se essi hanno tutte le caratteristiche quale ingresso autonomo, ed uscita di sicurezza”. La Municipalità accoglie per ora le richieste dei cittadini ed attende risposte concrete da Palazzo S. Giacomo, soprattutto sulle decisioni che intende intraprendere per una causa così rilevante per il rilancio del quartiere.