Notizie dall'Italia e dal mondo

Primo Piano

«La Seconda Verità» , il noir psicologico di Anna Verlezza

di Nicoletta Verlezza

La seconda verità è un libro che fa male, che duole, e il dolore, parafrasando la grande Anna Maria Ortese, è immorale. Le vicende si volgono nella mente dei personaggi, in un mondo carico di fallimenti nei rapporti umani e di voglia di rivalsa. Anna Verlezza sprigiona doti poetiche.

Rita è una stimata psichiatra che ha fatto della lotta al dolore la sua battaglia di vita, dimenticandosi, di fatto, del proprio.
Sotto la coltre, infatti, di una vita tranquilla e deponendo le vesti di specialista, si trova quasi inavvertitamente a smascherare una morale che, veste pesante fatta di tessuto composto da retaggi sociali troppo antiquati, diventa moralismo. Il testo, che mostra una magistrale capacità comunicativa ed un registro linguistico affascinante e a tratti morboso, inchioda il lettore a differenti narrati. C’è, infatti, la storia romanzesca di Rita con i suoi avvicendamenti mai scontati : dal matrimonio ed i suoi risvolti mai taciuti, alla vita professionale che si condisce di un secondo e poi un terzo piano di narrazione che, pur muovendo da un’unica matrice – la plastica vita della protagonista – assumono una autonomia propria che ciascuna, da sola avrebbe potuto assurgere a trama unica. Anna Verlezza, però, osa, intreccia alla verità apparente, una seconda – come ci suggerisce il titolo – , una terza e forse anche più verità e, con una operazione logico-linguistica chirurgica tesse la trama di un romanzo straordinario.

La seconda verità, come anticipato, è un romanzo di dolore e sul dolore, ma è anche un viatico per la liberazione – più che della libertà – da vincoli sempre troppo intangibili per essere affrontati, catene radicate in un tessuto sociale che, in maniera trasversale, incatenano i protagonisti a condizione di schiavitù nei confronti di quel moralismo travestito da morale, appunto. Ma la realtà, apparentemente ineluttabile, a tratti distopica, si scontra con un eroismo quasi involontario, una contro -coscienza che spinge alla lotta per la verità, per la seconda verità, quella apparentemente più ostica da affrontare eppure più agevole da sconfiggere, essendo l’unica via per la liberazione.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.