La juve vince a Parma, più facile a dirsi che a farsi
NAPOLI (di Eleonora Posabella) – Nel pomeriggio di ieri la Juventus scende in campo al Tardini di Parma per rosicchiare terreno alla formazione giallorossa, ancora molto lontana. La squadra di Conte dovrà però presto rendersi conto della diversità di questo match rispetto agli ultimi disputati; il Parma infatti è ben schierato e non è disposto a porgere il fianco all’affondo bianconero.
Il primo tempo di si svolge all’insegna di un precario equilibrio in cui la formazione ospite gestisce il gioco senza però riuscire a concretizzare il vantaggio, il possesso palla è infatti tutto a favore dei bianconeri, che tuttavia si trovano raramente a tu per tu con Mirante. La Juventus torna dagli spogliatoi con un’ altra testa è più aggressiva e sicura di se, ma niente sembra poter cambiare le sorti di questa partita ormai incanalata verso il pareggio. Il pubblico acclama a gran voce il nome di Andrea Pirlo, la manovra bianconera è infatti facinorosa e lenta, poiché il tecnico decide di affidare le chiavi del centro campo ad Arturo Vidal, assolutamente inadeguato in quel ruolo. Al 62° minuto il tifo viene accontentato, Pirlo subentra ad uno spento Marchisio, ma non sarà questo il cambio che invertirà le sorti della gara; è solo grazie all’ ingresso di Fabio Quagliarella, di ritorno da un infortunio, che la Juve riesce a mettere a frutto gli sforzi, fino a quel momento vani. L’attaccante napoletano tocca il suo primo pallone a 30 secondi dall’ entrata in campo e compie una quasi prodezza, trasformata poi da Paul Pogbà, attento sull’ incertezza del portiere. Dunque il turnover applicato da mister Conte in vista del match di Champions contro il Real Madrid non da i risultati sperati, poiché la Juventus orfana di Pirlo, caposaldo del centro campo e di un attaccante di peso come Llorente o Quagliarella, riesce a creare poco o niente se non grazie a qualche iniziativa sporadica e solitaria. Migliore in campo: certamente Fabio Quagliarella, non spreca neanche un secondo per dimostrare ad allenatore e compagni quanto possa essere determinante.
Peggiore in campo: Giovinco, assolutamente insufficiente, poca cattiveria nonostante la possibilità di disputare il match dal primo minuto e contro la sua ex squadra.
Lo seguono a ruota Marchisio, ancora non pervenuto in questo campionato e Padoin.