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Editoriali

L’ultimo attacco

NAPOLI (di Attilio Iannuzzo) – Niente si fa per caso. Chi può credere che un deputato del pdl possa agire autonomamente? Nessuno. Chi ha coscienza politica non può credere che Remigio Ceroni abbia preso un’iniziativa personale. Tutto è scritto e controllato da un’unica persona, Silvio Berlusconi. Ma per lui c’è chi si assume la responsabilità di tutto, perché il presidente è una persona che si fa voler bene, di cui “tutti hanno stima”. Intanto c’è chi non la pensa come lui, la maggior parte degli italiani.

La proposta di modifica dell’articolo 1 della Costituzione è qualcosa di più di una proposta ad personam. Si vuole a tutti i costi attaccare il residuo di democrazia che resta nel nostro paese. Il fatto quotidiano ripropone i chiaro le proposte choc del governo Berlusconi che negli anni hanno rappresentato un attacco alla sovranità popolare.

(Dal Fatto quotidiano) – DA CIRAMI A MUGNAI: VIENI AVANTI PEONE – E’ dai tempi della prima legge sulla riduzione dei tempi di prescrizione che le cose, nel Pdl, vanno avanti così. Il primo fu Melchiorre Cirami. Presentò una legge su quello che poi gergalmente fu chiamato “legittimo sospetto e rimessione del processo”, per consentire una più agevole ricusazione di un collegio giudicante nel caso di “forte turbativa” al sereno svolgimento del procedimento. Il buon Melchiorre, insomma, fu il primo che ci mise la faccia. Poi arrivò Edmondo Cirielli, che mise su un bel papocchio per cambiare il codice penale là dove si parlava sempre di prescrizione, inventandosi un meccanismo per diminuire i termini di prescrizione ed aumentare le pene per i recidivi e per i delitti di associazione mafiosa e usura. Finì in un tale vortice di critiche che, alla fine, decise di ritirare la firma dalla legge che, comunque, fu puntualmente approvata e passata alla storia con il nome di “ex Cirielli” perché Edmondo decise di togliere la firma. Ma bisogna saltare un lungo arco temporale ed arrivare agli ultimi fasti delle leggi ad personam per ritrovare la tecnica Cirami- Cirielli. Alla Camera, il più profilico presentatore di leggi pro Silvio è Luigi Vitali del Pdl. A lui si deve la presentazione prima della prescrizione breve, poi diventata parte integrante del processo breve firmato dall’avvocatone Paniz e da poco approvata alla Camera in attesa di vedere luce definitiva, per i primi di giugno, al Senato. Soprattutto, è stato sempre lui a firmare una vera perla nell’immaginario delle leggi personali berlusconiane: l’ingiusta intercettazione, una misura stra-punitiva per i magistrati (e per i giornalisti) palesemente incostituzionale, ma capace di diventare emendamento ad hoc all’interno della legge sulle intercettazioni che sta per riemergere – per volere del Caimano – dalla polvere della commissione Giustizia della Camera. Si parla di far passare le amministrative e dopo di approvarla rapidamente, casomai solo con un nuovo, breve passaggio tecnico al Senato.

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