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Cronaca

Istigazione alla violenza, la corte egiziana emette nuovi mandati di arresto

NAPOLI (di Vincenzo Mattei) – L’Alta Corte egiziana ha emesso un mandato di arresto per la Guida Suprema della Fratellanza Musulmana Mohamed El Badia, e di altre nove membri, con l’accusa di istigazione alla violenza (Al Ahram online). Sono 52 il numero delle vittime della mattina del 7 luglio, quando l’esercito ha aperto il fuoco su un folto numero di manifestanti davanti al palazzo della Guardia Repubblicana a Il Cairo. Indagini ancora da approfondire certificano che i militari sono stati provocati con spari nei loro confronti, un ufficiale ha perso la vita e altri 42 soldati sono stati feriti, ma l’inchiesta è ancora in corso. L’ordine di arresto è nei confronti anche di altre personalità di spicco dell’organizzazione dei FM quali Biltagi ed El Erian, ma anche di politici islamisti come Assem Abd Al Magid (leader del partito ultraconservatore salafita), Essam Sultan (vice del partito islamico Wasat Party). L’accusa è quella di aver pianificato, incitato e facilitato atti criminali al quartier generale della Guardia Repubblicana.

Manifestazioni in EgittoL’arresto è solo una misura cautelativa della magistratura per evitare un possibile inquinamento delle prove. Il pubblico ministero ha inoltre ordinato la detenzione di altre 200 persone per un periodo di 15 giorni per l’uso della violenza, di armi da fuoco, per l’assalto a edifici pubblici, per atti criminali e per omicidio colposo, per detenzione illegale di armi e munizioni.

I giudici incaricati per le indagini sono circa 60. Le versioni sono discordanti. I militari affermano che i manifestanti islamisti hanno provato ad irrompere dentro il palazzo della GR e attaccato il personale preposto alla sua difesa. Mentre i dimostranti affermano di essere stati attaccati dalla polizia militare senza motivo con un uso sproporzionato della forza.

Le accuse sono pesanti e possono allargare ulteriormente la già profonda frattura tra i gruppi islamisti e la società civile. Una frattura che potrebbe portare a conflitti interni l’Egitto ancora più sanguinosi o a derive autoritarie. Per il momento l’inizio del Ramadan sembra dare una tregua, anche se il mese sacro per i musulmani non è detto che sia una garanzia effettiva che il momentaneo armistizio duri a lungo. Infatti gli interrogativi maggiori degli analisti internazionali riguardano soprattutto cosa succederà quando il lungo periodo di festività avrà termina.

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