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Il «Maggio» degli albergatori: peggio degli anni del colera

NAPOLI (di Anna Paola Merone) — Si avvicina la Pasqua, il Maggio dei Monumenti è alle porte e i (pochi) ponti di primavera sono all’orizzonte. Sulla carta è finanche previsto un aumento del numero di passeggeri in transito dall’aeroporto di Capodichino. Ma si tratta di turisti che, secondo le previsioni degli addetti ai lavori, non si fermeranno a Napoli. Troppa immondizia, troppi disservizi, troppe notizie poco confortanti sui giornali di tutto il mondo. E allora via di corsa verso le isole, la Costiera, il Cilento. Ma occorre aggrapparsi a qualche certezza. Come il Maggio dei Monumenti, che da 17 anni è nel calendario degli eventi cittadini di primavera e che questa mattina verrà presentato alla Bmt, dopo la ribalta meneghina della Bit a febbraio. «Il MaAnna Paola Merone
ggio a Napoli comincia ad aprile» è lo slogan scelto per un progetto che si snoderà per i weekend che vanno dal 22 aprile al 29 maggio. Spettacoli, visite guidate gratuite, rassegne cinematografiche, performance di danza e aperture straordinarie al pubblico di alcuni monumenti normalmente non visitabili.

Il filo rosso che legherà tutte le iniziative è la musica, che sarà il denominatore comune delle cinque settimane. «La nostra città – ha detto l’assessore al Turismo Maria Grazia Pagano, intervenendo alla Borsa del turismo di Milano – come ogni anno saprà accogliere al meglio i tanti turisti che, nonostante le difficoltà che Napoli attraversa, mostrano comunque di appezzare l’enorme offerta d’arte, storia, monumenti, enogastronomia, che solo Napoli sa dare. Il brand della città, che si è formato grazie a secoli di storia, musica, arte e alle suggestioni legate al grand tour, è unico e ancora fortemente attrattivo». Si incomincia il 22 aprile, week-end di Pasqua, con un percorso nella musica tra chiese, piazze, cortili, palazzi, teatri che diventeranno palcoscenico per concerti di musica classica e contemporanea affidati a solisti ed ensemble. Ma anche della canzone napoletana del Settecento e dell’Ottocento con i nuovi interpreti delle melodie più note e quelli delle nuove tendenze, la memoria del cinema ispirato alla canzone napoletana, la canzone «di giacca», il varietà ed il cafè chantant, il jazz, la posteggia.

Alla musica si intreccerà la danza, con gli spettacoli de «La giornata Mondiale della Danza», istituita nel 1982 dall’Unesco per festeggiare la danza nel mondo. Ma l’ottimismo non è un virus particolarmente contagioso. «Stiamo vivendo il triennio peggiore degli ultimi 40 anni — osserva Sergio Maione, alla guida degli hotel Vesuvio, Excelsior e Majestic —. Sta andando peggio che nel periodo del colera. La crisi dei rifiuti, oltre a quella internazionale, e l’eccesso di offerta parcellizzata alla clientela minano seriamente il mercato. Noi resistiamo sperando in una nuova fase. Due anni fa abbiamo promosso una incentivazione all’esodo con cui abbiamo ridotto il personale: 33 persone su 270. Ma oltre non si può andare per garantire un servizio a cinque stelle. Intanto abbiamo riaperto il Caruso, che chiudemmo proprio per la crisi dei rifiuti e sta funzionando bene anche con la città». Teresa Naldi titolare, sul Lungomare, del Royal-Continental, è sulla stessa lunghezza d’onda. «Il momento è difficilissimo. Noi resistiamo — spiega — perché abbiamo le spalle forti. Ma il Comune già da anni è assente e il turismo in città è sostanzialmente inespresso. Ed è davvero da miopi non puntarci». (Corriere del mezzogiorno)

 

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