Il caso dell’omicidio «Gigante», testimonianza scioccante del compagno di Russolillo
Il dramma che ha scosso la cittadina di Napoli ha trovato oggi una nuova svolta nei corridoi della giustizia, con la testimonianza di Lorenzo Maresca, il compagno di Stefania Russolillo, accusata dell’omicidio di Rosa Gigante, madre del celebre tik toker Donato De Caprio. Maresca, visibilmente scosso, ha reso conto dei tragici eventi accaduti la mattina del 23 marzo 2023, descrivendo il deterioramento dello stato di salute mentale di Russolillo e il momento in cui lei stessa confessò l’orrendo gesto.
Il racconto di Maresca ha sottolineato il preludio della tragedia, segnalando segni precoci del malessere di Russolillo, ma anche la sua decisione di recarsi a fare la spesa nonostante il dissenso del compagno. Il suo ritorno a casa segnato da segni di aggressione ha aggiunto un’ulteriore tensione alla situazione, culminando nella scioccante ammissione dell’omicidio.
Il comportamento di Maresca è stato scrutato attentamente dai giudici, che lo hanno definito “illogico” per la sua reazione immediata nel denunciare l’accaduto alla polizia anziché chiamare i soccorsi. Questo aspetto ha aggiunto un nuovo elemento di complessità a un caso già intriso di mistero e drammaticità.
La decisione annunciata dall’avvocato di Russolillo di far comparire la sua assistita alla prossima udienza, insieme alla richiesta di accesso all’istituto della giustizia riparativa, ha sorpreso l’aula, soprattutto considerando il forte dissenso dei familiari della vittima.
Il racconto di Maresca ha sottolineato il preludio della tragedia, segnalando segni precoci del malessere di Russolillo, ma anche la sua decisione di recarsi a fare la spesa nonostante il dissenso del compagno. Il suo ritorno a casa segnato da segni di aggressione ha aggiunto un’ulteriore tensione alla situazione, culminando nella scioccante ammissione dell’omicidio.
Il comportamento di Maresca è stato scrutato attentamente dai giudici, che lo hanno definito “illogico” per la sua reazione immediata nel denunciare l’accaduto alla polizia anziché chiamare i soccorsi. Questo aspetto ha aggiunto un nuovo elemento di complessità a un caso già intriso di mistero e drammaticità.
La decisione annunciata dall’avvocato di Russolillo di far comparire la sua assistita alla prossima udienza, insieme alla richiesta di accesso all’istituto della giustizia riparativa, ha sorpreso l’aula, soprattutto considerando il forte dissenso dei familiari della vittima.