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Google Plus – Il Nuovo Social Network ci prova.

MOUNTAIN VIEW (di Livio Pizzi) –  Dopo i vari tentativi con Buzz e Wave, Google ci prova con Google Plus che lanciato giovedì scorso, sembra ( a differenza dei suoi predecessori ) essere partito col piede giusto, prendendo il meglio da Facebook e aggiungendoci una migliore gestione della privacy e dei piccoli grandi ritocchi, come gli “hangouts”, i ritrovi in videoconferenza, punto di forza del Social Network di casa Mountan View . Chiaramente è bene andarci cauti prima di cadere in falsi ottimismi poiché resta da capire se davvero Plus può aspirare a diventare il re dei social network.

Le prime impressioni degli “early adopter” sono state per lo più positive, anche se c’è stato chi ha sottolineato come G+ sia ancora ben lontano dal poter essere un “Facebook killer”, se non altro perché con una bacino di 700 milioni di utenti ormai fidelizzati, il network di Zuckerberg gode di un vantaggio competitivo difficile da eguagliare. E quindi si ha l’impressione che oggi non esista un motivo valido per lasciare Facebook e adottare Plus.

Per quanto il sito di Google sia pulito, pieno di funzioni e con un eccellente potenziale (si guardi la chat video), non riesce a distinguersi nettamente da Facebook nonostante ci sono parecchi indizi che ci portano a ritenere che Google Plus non farà la fine di Buzz.

Come hanno dichiarato gli stessi ingegneri di Goggle, G+ non è un servizio, ma “un progetto” il che tradotto significa come indica il nome stesso, Plus è un’estensione di tutte le applicazioni facenti parte dell’ecosistema di Google con cui è perfettamente integrato.

Una volta registratisi al servizio e inserite le proprie credenziali nella barra orizzontale del proprio account appaiono un paio di nuovi pulsanti: un’icona che segnala qualsiasi notifica in arrivo (come accade su Facebook) e un pulsante “share” per condividere qualsiasi contenuto interessante con la propria “cerchia” di amici.

 

LE “CERCHIE”

Il nuovo sistema di suddivisione dei contatti introdotto da Google: le “cerchie di amici” sono qualcosa di più di un simpatico elemento grafico con degli utili effetti di “drag ‘n drop” per cui basta rilasciare un “contatto” su un’icona circolare per sancirne l’appartenenza a un dato gruppo; essi rappresentano una metafora che porta con sé un intero nuovo approccio alla condivisione.

Paradossalmente, Facebook, il campione del social, ha una struttura puramente verticale e centralizzata; per instaurare un rapporto è necessaria la reciprocità dell’amicizia, a differenza di quanto avviene per esempio su Twitter, dove si possono seguire gli aggiornamenti di una data persona in maniera unilaterale, e diversamente da quanto accade ora su G+. Questo consente di usare il network non soltanto in maniera emozionale per scovare contenuti interessanti e condivisi da persone influenti di cui difficilmente si potrebbe ottenere l’amicizia – buffo, ma vero, una delle persone maggiormente aggiunte alle varie cerchie in queste ore, è proprio Mark Zuckerberg.

Non è perciò azzardato affermare che Plus si presenta come possibile alternativa non solo a Facebook, ma anche a Twitter.

Altri aspetti interessanti del neonato di Mountain View sono l’integrazione col sistema operativo per cellulari Android, infatti è già disponibile un’applicazione che da la possibilità di esportare i contatti con facilità, tramite lo strumento Data Liberation Front, che vanta una migliore gestione, rispetto a Facebook, del tagging delle foto.

Ci sono, in G+, alcuni peccati di gioventù che sicuramente dopo una fase di testing accurata e più attenta verranno eliminati. Il principale è l’attivazione automatica della ricondivisione di un post; infatti, una volta che si pubblica qualcosa in bacheca, anche se si è limitata la condivisione a una specifica cerchia, nulla vieta che qualcuno dei nostri amici ricondivida l’elemento fra i suoi contatti, anche senza la nostra autorizzazione. Anche se un rimedio macchinoso c’è: dopo aver inserito un messaggio, cliccare sulla freccetta sulla destra e scegliere “disabilita ricondivisione”.

Poi c’è un problema più generale, che riguarda soprattutto chi voglia trasferirsi da Facebook a G+, ed è quello di portare con sé tutti i propri contatti. Facebook non fornisce un sistema semplice per esportare le amicizie, per cui bisogna ricorrere a qualche trucchetto.

In definitiva le funzioni che mancano su Plus sono tante, le applicazioni devono ancora arrivare, e c’è quella sensazione di già visto che rischia di affossare il successo del progetto. Di sicuro Plus sarà in grado di ritagliarsi la sua nicchia tra gli appassionati anche se Facebook è ancora in netto vantaggio.

La partita è comunque appena iniziata e conoscendo Google le sorprese nei prossimi mesi di sicuro non mancheranno.

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