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Gheddafi: per la Corte penale internazionale è «ricercato»

MILANO – La Corte penale internazionale dell’Aja ha spiccato mandati d’arresto per il leader libico Muammar Gheddafi, il figlio Saif al-Islam e il capo dei servizi segreti, Abdullah al-Senussi, con l’accusa di crimini contro l’umanità. I giudici dell’Aja hanno accolto la richiesta del procuratore Louis Moreno Ocampo che aveva chiesto a maggio alla corte di autorizzare l’arresto per l’uccisione «premeditata» dei contestatori libici, dopo che il Consiglio di Sicurezza dell’Onu aveva deferito la questione alla corte. Le accuse sono quelle di crimini contro l’umanità per le repressioni condotte nei primi giorni di protesta contro il regime. In particolare, i giudici dell’Aia hanno annunciato che Gheddafi è ora ricercato per aver programmato l’uccisione, il ferimento, l’arresto e la detenzione di centinaia di civili durante i primi 12 giorni di sommosse volte a destituirlo, e per aver cercato di coprire i presunti crimini. In teoria il Colonnello e i suoi accoliti dovranno essere arrestati se si recheranno in uno dei 116 Paesi che hanno sottoscritto il Trattato di Roma il 17 luglio 1988 costitutivo della Cpi. (Corriere della Sera)

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