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Cultura

Frida Kalo, l’icona femminista in mostra alle Scuderie del Quirinale

ROMA (di Graziella Melania Geraci) – C’è tempo fino al 31 agosto per recarsi alle Scuderie del Quirinale e godere della mostra di una delle artiste più carismatiche del Novecento: Frida Kalo. In esposizione oltre 40 opere della pittrice, bozzetti e fotografie della donna messicana, icona moderna, che conquistò anche la copertina di Vouge.

Frida KahloIl percorso espositivo si dipana attraverso la storia artistica e personale di Frida Kalo, del suo ambiente e dei suoi amanti, quasi tutti personaggi di rilievo che contribuirono ad una vita ricca di esperienze artistiche e politiche. In mostra anche i quadri dei suoi contemporanei tra cui il marito Diego Rivera, amore controverso di una vita, amico e ispiratore nonché compagno di lotta politica. La mostra, a cura di Helga Prignitz-Poda, è un’occasione rara per ammirare i capolavori della pittrice, soprattutto i suoi autoritratti che ce la mostrano colorata, con il costume tradizionale delle donne Tehuantepec, con fiocchi e gioielli e con un dolore dipinto addosso, come per il busto in gesso, in mostra, in cui fu costretta per lungo tempo dopo un incidente e su cui dipinse il simbolo comunista ma anche una delle sue grandi sofferenze, il bambino che non avrebbe mai potuto avere. Durante il periodo della malattia, dipinse innumerevoli volte la propria figura, il soggetto che “meglio conosceva”, secondo quanto da lei stessa affermato. Ecco allora le tappe della sua vita scandite dalla sua immagine, dalle spine, dal sangue e dalle lacrime, dai pensieri fissi e da un fisico ridotto a pezzi, tutto per Frida scorre sulla tela come in una specie di diario e con un personalissimo stile pittorico. Simbolo del femminismo l’artista abbattè i tabù sociali sul corpo, sviscerandolo in primo piano con tutti i suoi difetti e divenendo simbolo di azione e reazione alla debolezza e alla solitudine. Dal 20 settembre 2014 un’altra mostra la celebrerà insieme al marito al Palazzo Ducale di Genova, un’esposizione diversa da quella romana, con la quale dialoga, che contribuisce alla conoscenza dell’artista e del suo tempo.

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