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Doppio Higuaín nel Principato: Juve a un passo dalla finale

(di Gianpaolo Rispoli) – Una grande serata di Champions per gli uomini di Allegri li avvicina sempre di più alla finale di Cardiff. I bianconeri riescono a battere il Monaco dopo tredici vittorie consecutive in casa per la compagine del Principato, grazie alla nona doppietta stagionale di Higuaín. Il verdetto delle due partite di andata, in queste semifinali di Champions, è stato abbastanza netto, con Juve e Real Madrid che, dopo due grandi serate, hanno già un piede e mezzo a Cardiff. La grande duttilità dei giocatori e l’ampiezza della rosa ha permesso alla Juve di arrivare a questo punto della stagione con tutti e tre gli obbiettivi iniziali a portata di mano.
La cronaca – Formazioni: Monaco (4-4-2): Subašić; Dirar, Glik, Jemerson, Sidibé; Bernardo Silva (dal 36’ st Touré), Fabinho, Bakayoko (dal 21’ st Moutinho), Lemar (dal 21’ st Germain); Falcao, Mbappé.
Juventus (3-4-2-1): Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Dani Alves, Marchisio (dal 36’ st Rincón), Pjanić (dal 44’ st Lemina), Alex Sandro; Dybala, Mandžukić; Higuaín (dal 32’ st Cuadrado).

Higuain

Jardim schiera il suo classico 4-4-2 con Falcao e Mpabbé in avanti per cercare di creare grattacapi alla difesa della Juve, Allegri risponde con una formazione più prudente rispetto al solito, con la presenza di Barzagli al posto di Cuadrado e di Marchisio al posto dello squalificato Khedira. La prima grande occasione della partita è per il Monaco al 16’, quando Lemar prende il pallone sulla destra e lo mette in mezzo, Mpappé gira con un gran destro al volo, ma Buffon è straordinario a respingere e mantenere la porta inviolata. Il primo tempo è tiratissimo e molto avaro di emozioni ma, nell’unica grande occasione creata, la Juve trova il vantaggio con un gran destro di prima di Higuaín servito da uno strepitoso colpo di tacco di Dani Alves, che corona un’azione magistrale partita dalle retrovie.
La ripresa inizia più ricca emozioni rispetto alla prima frazione, e così subito al 47’ è il Monaco a rendersi pericoloso con Falcao che, ben servito da Bernardo Silva, non riesce a dare potenza alla sua conclusione che termina comodamente tra la braccia di Buffon. Al 49’ è ancora Buffon a uscire bene e chiudere su Mbappé che, altrimenti, avrebbe potuto calciare indisturbato verso la porta. Al 50’ ci prova Bernardo Silva con un sinistro da fuori, ma Buffon blocca agevolmente. La prima occasione bianconera nella ripresa arriva al 54’, quando Marchisio ruba un ottimo pallone sulla trequarti e si presenta di fronte a Subašić, ma il portiere Croato è bravissimo a chiudergli lo specchio ed evitare il raddoppio. La gioia, però, è solo rimandata: al 59’ la Juve trova il raddoppio grazie agli stessi protagonisti del primo gol, Dani Alves mette in mezzo un bellissimo pallone che viene colpito al volo da Higuaín e spedito alle spalle di Subašić per la seconda volta. Da lì in poi la Juve si limita a gestire e a non concedere occasioni agli avversari, mentre Jardim prova a cambiare la partita inserendo, tra gli altri, Moutinho e Germain. L’ultimo sussulto della partita vede proprio protagonisti questi ultimi: al 90’, infatti, Buffon riesce a mandare sopra la traversa il tentativo di Germain che, servito perfettamente da un cross su punizione di Moutinho, si vede negare la gioia del gol dal portierone Italiano.
Grande duttilità – L’arma vincente di Allegri, nella notte di Monaco, è stata la duttilità dei suoi giocatori in campo. Grazie ad una grande compattezza e un grandissimo spirito di gruppo, infatti, i bianconeri hanno potuto variare modulo a seconda delle circostanze della partita, senza dover cambiare giocatori. La difesa si è schierata a tre o a quattro, a seconda delle situazioni e dei momenti, senza risentire più di tanto dei cambiamenti. Il merito dell’allenatore Toscano, oltre a quello di essere riuscito a fermare il Monaco dopo tredici vittorie consecutive in casa, è stato, sin dall’inizio della sua avventura in bianconero, quello di creare un gruppo compatto e pronto al sacrificio pur di raggiungere i propri obbiettivi, ed ora ne sta meritatamente raccogliendo i frutti. Con lo scudetto ormai in tasca adesso i bianconeri possono concentrarsi esclusivamente sulla Champions che ormai manca da 21 anni, un po’ troppi per una squadra abituata a dominare il campionato Italiano.

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