Copenaghen in 4 giorni: tra fiabe, birra e hygge
di Riccardo Zampieri
Copenaghen è una città che conquista piano, ma profondamente. È elegante senza essere fredda, vivace senza essere caotica. Durante i miei quattro giorni qui ho scoperto una capitale dal ritmo sereno, dove ogni cosa sembra fatta per farti stare bene — o, come direbbero i danesi, per farti sentire hygge.
Hygge è una parola intraducibile ma preziosa: significa sentirsi a casa, al caldo, circondati da piccole cose che fanno stare bene: una tazza fumante, la luce soffusa, una risata condivisa, o semplicemente il piacere di essere nel momento giusto, al posto giusto.
Giorno 1 – Benvenuto a Copenaghen
Atterro all’aeroporto di Copenaghen alle 12:40. Tutto funziona in modo impeccabile, come ci si aspetta in Scandinavia. Compro un biglietto singolo per la metro e in solo 15 minuti di M2 raggiungo la København Central Station. Uscendo dalla stazione, mi colpisce la moltitudine di biciclette: file ordinate che sembrano non finire mai e ciclisti che sfrecciano in ogni direzione, perfetta rappresentazione dello stile di vita sostenibile dei danesi.
Il mio hotel, Wakeup Copenhagen – Carsten Niebuhrs Gade, è moderno, luminoso e con un ottimo rapporto qualità-prezzo. Dopo il check-in e una piadina fatta a casa, parto per una prima passeggiata di ambientamento.
Rådhuspladsen e Strøget
Inizio da Rådhuspladsen, la piazza del Municipio. È qui che Copenaghen si presenta nella sua forma più classica: il Municipio imponente, la statua di Hans Christian Andersen che guarda verso il parco di Tivoli, e un’atmosfera da fiaba urbana. Da qui imbocco Strøget, una delle vie pedonali più lunghe d’Europa. Camminare tra i suoi negozi e caffè è il modo perfetto per sentire il battito della città.
Tivoli Gardens: tra fiabe, luci e profumi d’autunno
Nel tardo pomeriggio entro ai Tivoli Gardens, il parco più iconico di Copenaghen, aperto nel lontano 1843 e ancora oggi capace di stupire con la sua atmosfera incantata. Tra le attrazioni più amate spiccano la storica Rutschebanen, una montagna russa in legno del 1914 ancora guidata a mano; la vertiginosa Dæmonen, con i suoi loop spettacolari; e la Fatamorgana, una torre panoramica che regala viste mozzafiato sulla città.
Tra le esperienze più dolci, invece, la giostra delle fiabe di Andersen racconta in movimento storie come La Sirenetta e La Principessa sul pisello, avvolgendo grandi e piccini in un’atmosfera da sogno.
In ottobre Tivoli si trasforma completamente: zucche intagliate, lanterne e streghette decorano ogni angolo, creando una magia d’autunno unica. Le luci calde che si riflettono sul laghetto, il profumo di cannella e le giostre illuminate rendono la serata davvero speciale.
Il parco ospita anche un ampio food court, vivace e curato, dove si può scegliere tra piatti danesi, dolci nordici e cucine da tutto il mondo. Io ho scelto Gasoline Grill, celebre in città per i suoi burger succosi nati in un ex distributore di benzina.
Lascio Tivoli tardi, quasi a mezzanotte, con la sensazione che la città mi abbia già conquistato.
Giorno 2 – Natura, birra e canali: l’anima autentica di Copenaghen
Copenhagen Zoo: uno dei più antichi e affascinanti d’Europa
La mattina inizia presto, con una colazione veloce in hotel e il City Pass attivato per muovermi facilmente tra bus e metro. La prima tappa è il Copenhagen Zoo, raggiungibile in circa mezz’ora. Fondato nel 1859, è uno degli zoo più antichi e visitati d’Europa, con oltre 4.000 animali di 264 specie provenienti da ogni continente. Tra le aree più suggestive ci sono la spettacolare Elephant House, la luminosa Casa degli Oranghi, l’area artica con pinguini e orsi polari, e il grande Parco Savana, dove giraffe e zebre si muovono tra rocce e arbusti africani. Imperdibile anche la Tropical Zoo, una serra calda e umida che ospita coccodrilli, uccelli esotici e farfalle libere, e la Nocturnal House, dove la luce è invertita (viene ricreato artificialmente il ciclo giorno-notte al contrario) e gli animali della notte si muovono in silenzio, tra bagliori soffusi e suoni misteriosi. Accanto allo zoo, il Frederiksberg Have è perfetto per una passeggiata: laghetti, alberi secolari e una vista unica sulla casa degli elefanti completano un’esperienza che unisce natura, architettura e consapevolezza ambientale.
House of Carlsberg: dove è nata la scienza della birra
Nel primo pomeriggio, il mio viaggio prosegue alla House of Carlsberg, nel quartiere storico dove nacque una delle birre più famose al mondo. La visita permette di scoprire la storia della famiglia Jacobsen, la passione per la ricerca e il contributo scientifico straordinario dell’azienda: fu proprio Carlsberg a inventare il sistema per misurare il pH, rivoluzionando la chimica e la produzione della birra. Le antiche cantine e le scuderie, con i cavalli da tiro ancora presenti, raccontano un passato che profuma di malto e tradizione. Un’esperienza immersiva per chi ama la cultura industriale e la birra di qualità. Dopo la visita, mi concedo un momento di dolcezza alla HART Bakery, una piccola istituzione di Copenaghen. Il loro cardamom bun, soffice e aromatico, è tra i migliori in città — un perfetto equilibrio di burro, spezie e profumo di casa.
Nyhavn: il cuore più fotografato di Copenaghen
La giornata si chiude al canale di Nyhavn, il luogo che meglio rappresenta l’anima colorata di CopenaghenLe facciate pastello dei palazzi si riflettono sull’acqua, le barche storiche ondeggiano placide, e l’atmosfera si riempie . di musica e risate.
Un tempo porto dei marinai e residenza di Andersen, oggi Nyhavn è un susseguirsi di ristoranti, caffè e terrazze perfette per godersi un tramonto dorato e scattare una delle foto più iconiche della città.
Giorno 3 – Musei, canali e street food
La giornata inizia con una colazione da Juno the Bakery, la panetteria più famosa di Copenaghen. Lo confermo senza esitazioni: i loro dolci sono semplicemente perfetti. Ho assaggiato il celebre bun al cardamomo, un krapfen ripieno di crema al limone e un dolce al gusto apple pie, armonioso nell’equilibrio tra croccantezza, cremosità e dolcezza mai stucchevole. Ogni morso racconta la cura, la precisione e la passione danese per i dettagli.
Proseguo verso il Museo di Storia Naturale e il Giardino Botanico, un’oasi verde e scientifica nel cuore della città. Le serre ottocentesche, con la loro luce diffusa, ospitano una collezione naturalistica sorprendente: piante rare, minerali e scheletri imponenti che rendono il luogo insieme educativo e poetico.
Poi raggiungo la Sirenetta, simbolo indiscusso di Copenaghen. Sì, è piccola, ma c’è qualcosa di poetico nel vederla lì, silenziosa, affacciata sul mare e circondata dal vento del Nord: un’icona fragile e potente allo stesso tempo.
Nel pomeriggio parto per un canal tour da Nyhavn con STROMMA Danmark A/S: un’ora di navigazione che svela Copenaghen da una prospettiva diversa. Dal canale scorrono davanti agli occhi i palazzi colorati di Nyhavn, la storica Borsa, l’imponente Opera House e il Parlamento danese.
Vedere la città dall’acqua è un’esperienza unica: ogni scorcio riflette la perfetta armonia tra architettura storica e design contemporaneo, marchio di fabbrica della capitale danese.
La sera raggiungo il Reffen Street Food Market, nel quartiere portuale di Refshaleøen: un grande spazio industriale trasformato in paradiso gastronomico. Tra cucine internazionali, musica dal vivo, luci calde e falò accesi, l’atmosfera è elettrica ma accogliente. I punti fuoco sparsi ovunque scaldano le mani e l’umore, mentre il profumo del cibo si mescola alla brezza del mare. È il luogo ideale per chiudere la giornata con gusto, rilassandosi nel cuore giovane e creativo di Copenaghen.
Giorno 4 – Esperimenti, Christiania e arrivederci
Ultimo giorno, ma la curiosità non è ancora finita.
Inizio con l’Experimentarium, un museo della scienza interattivo e divertente. Tra installazioni, giochi e scoperte, si capisce quanto in Danimarca l’educazione sia vissuta come esperienza, non solo teoria.
Prima di ripartire, torno da Juno the Bakery — non potevo non farlo.
Poi mi dirigo verso Christiania, la “città libera” di Copenaghen. È un mondo a parte: murales ovunque, bancarelle di artigianato, musica, profumo di libertà. Cammino per il centro, ancora una volta stupito da come questa città riesca a essere così diversa e coerente al tempo stesso, capace di unire rigore scandinavo e spirito alternativo in un equilibrio raro.
Nel tardo pomeriggio torno in aeroporto, con un pensiero fisso: a Copenaghen si vive bene.
E una volta che ci sei stato, una parte di te non vuole più andare via.
Copenaghen è una città che conquista piano, ma profondamente. È elegante senza essere fredda, vivace senza essere caotica. Durante i miei quattro giorni qui ho scoperto una capitale dal ritmo sereno, dove ogni cosa sembra fatta per farti stare bene — o, come direbbero i danesi, per farti sentire hygge.
Hygge è una parola intraducibile ma preziosa: significa sentirsi a casa, al caldo, circondati da piccole cose che fanno stare bene: una tazza fumante, la luce soffusa, una risata condivisa, o semplicemente il piacere di essere nel momento giusto, al posto giusto.
Giorno 1 – Benvenuto a Copenaghen
Atterro all’aeroporto di Copenaghen alle 12:40. Tutto funziona in modo impeccabile, come ci si aspetta in Scandinavia. Compro un biglietto singolo per la metro e in solo 15 minuti di M2 raggiungo la København Central Station. Uscendo dalla stazione, mi colpisce la moltitudine di biciclette: file ordinate che sembrano non finire mai e ciclisti che sfrecciano in ogni direzione, perfetta rappresentazione dello stile di vita sostenibile dei danesi.
Il mio hotel, Wakeup Copenhagen – Carsten Niebuhrs Gade, è moderno, luminoso e con un ottimo rapporto qualità-prezzo. Dopo il check-in e una piadina fatta a casa, parto per una prima passeggiata di ambientamento.
Rådhuspladsen e Strøget
Inizio da Rådhuspladsen, la piazza del Municipio. È qui che Copenaghen si presenta nella sua forma più classica: il Municipio imponente, la statua di Hans Christian Andersen che guarda verso il parco di Tivoli, e un’atmosfera da fiaba urbana. Da qui imbocco Strøget, una delle vie pedonali più lunghe d’Europa. Camminare tra i suoi negozi e caffè è il modo perfetto per sentire il battito della città.
Tivoli Gardens: tra fiabe, luci e profumi d’autunno
Nel tardo pomeriggio entro ai Tivoli Gardens, il parco più iconico di Copenaghen, aperto nel lontano 1843 e ancora oggi capace di stupire con la sua atmosfera incantata. Tra le attrazioni più amate spiccano la storica Rutschebanen, una montagna russa in legno del 1914 ancora guidata a mano; la vertiginosa Dæmonen, con i suoi loop spettacolari; e la Fatamorgana, una torre panoramica che regala viste mozzafiato sulla città.
Tra le esperienze più dolci, invece, la giostra delle fiabe di Andersen racconta in movimento storie come La Sirenetta e La Principessa sul pisello, avvolgendo grandi e piccini in un’atmosfera da sogno.
In ottobre Tivoli si trasforma completamente: zucche intagliate, lanterne e streghette decorano ogni angolo, creando una magia d’autunno unica. Le luci calde che si riflettono sul laghetto, il profumo di cannella e le giostre illuminate rendono la serata davvero speciale.
Il parco ospita anche un ampio food court, vivace e curato, dove si può scegliere tra piatti danesi, dolci nordici e cucine da tutto il mondo. Io ho scelto Gasoline Grill, celebre in città per i suoi burger succosi nati in un ex distributore di benzina.
Lascio Tivoli tardi, quasi a mezzanotte, con la sensazione che la città mi abbia già conquistato.
Giorno 2 – Natura, birra e canali: l’anima autentica di Copenaghen
Copenhagen Zoo: uno dei più antichi e affascinanti d’Europa
La mattina inizia presto, con una colazione veloce in hotel e il City Pass attivato per muovermi facilmente tra bus e metro. La prima tappa è il Copenhagen Zoo, raggiungibile in circa mezz’ora. Fondato nel 1859, è uno degli zoo più antichi e visitati d’Europa, con oltre 4.000 animali di 264 specie provenienti da ogni continente. Tra le aree più suggestive ci sono la spettacolare Elephant House, la luminosa Casa degli Oranghi, l’area artica con pinguini e orsi polari, e il grande Parco Savana, dove giraffe e zebre si muovono tra rocce e arbusti africani. Imperdibile anche la Tropical Zoo, una serra calda e umida che ospita coccodrilli, uccelli esotici e farfalle libere, e la Nocturnal House, dove la luce è invertita (viene ricreato artificialmente il ciclo giorno-notte al contrario) e gli animali della notte si muovono in silenzio, tra bagliori soffusi e suoni misteriosi. Accanto allo zoo, il Frederiksberg Have è perfetto per una passeggiata: laghetti, alberi secolari e una vista unica sulla casa degli elefanti completano un’esperienza che unisce natura, architettura e consapevolezza ambientale.
House of Carlsberg: dove è nata la scienza della birra
Nel primo pomeriggio, il mio viaggio prosegue alla House of Carlsberg, nel quartiere storico dove nacque una delle birre più famose al mondo. La visita permette di scoprire la storia della famiglia Jacobsen, la passione per la ricerca e il contributo scientifico straordinario dell’azienda: fu proprio Carlsberg a inventare il sistema per misurare il pH, rivoluzionando la chimica e la produzione della birra. Le antiche cantine e le scuderie, con i cavalli da tiro ancora presenti, raccontano un passato che profuma di malto e tradizione. Un’esperienza immersiva per chi ama la cultura industriale e la birra di qualità. Dopo la visita, mi concedo un momento di dolcezza alla HART Bakery, una piccola istituzione di Copenaghen. Il loro cardamom bun, soffice e aromatico, è tra i migliori in città — un perfetto equilibrio di burro, spezie e profumo di casa.
Nyhavn: il cuore più fotografato di Copenaghen
La giornata si chiude al canale di Nyhavn, il luogo che meglio rappresenta l’anima colorata di CopenaghenLe facciate pastello dei palazzi si riflettono sull’acqua, le barche storiche ondeggiano placide, e l’atmosfera si riempie . di musica e risate.
Un tempo porto dei marinai e residenza di Andersen, oggi Nyhavn è un susseguirsi di ristoranti, caffè e terrazze perfette per godersi un tramonto dorato e scattare una delle foto più iconiche della città.
Giorno 3 – Musei, canali e street food
La giornata inizia con una colazione da Juno the Bakery, la panetteria più famosa di Copenaghen. Lo confermo senza esitazioni: i loro dolci sono semplicemente perfetti. Ho assaggiato il celebre bun al cardamomo, un krapfen ripieno di crema al limone e un dolce al gusto apple pie, armonioso nell’equilibrio tra croccantezza, cremosità e dolcezza mai stucchevole. Ogni morso racconta la cura, la precisione e la passione danese per i dettagli.
Proseguo verso il Museo di Storia Naturale e il Giardino Botanico, un’oasi verde e scientifica nel cuore della città. Le serre ottocentesche, con la loro luce diffusa, ospitano una collezione naturalistica sorprendente: piante rare, minerali e scheletri imponenti che rendono il luogo insieme educativo e poetico.
Poi raggiungo la Sirenetta, simbolo indiscusso di Copenaghen. Sì, è piccola, ma c’è qualcosa di poetico nel vederla lì, silenziosa, affacciata sul mare e circondata dal vento del Nord: un’icona fragile e potente allo stesso tempo.
Nel pomeriggio parto per un canal tour da Nyhavn con STROMMA Danmark A/S: un’ora di navigazione che svela Copenaghen da una prospettiva diversa. Dal canale scorrono davanti agli occhi i palazzi colorati di Nyhavn, la storica Borsa, l’imponente Opera House e il Parlamento danese.
Vedere la città dall’acqua è un’esperienza unica: ogni scorcio riflette la perfetta armonia tra architettura storica e design contemporaneo, marchio di fabbrica della capitale danese.
La sera raggiungo il Reffen Street Food Market, nel quartiere portuale di Refshaleøen: un grande spazio industriale trasformato in paradiso gastronomico. Tra cucine internazionali, musica dal vivo, luci calde e falò accesi, l’atmosfera è elettrica ma accogliente. I punti fuoco sparsi ovunque scaldano le mani e l’umore, mentre il profumo del cibo si mescola alla brezza del mare. È il luogo ideale per chiudere la giornata con gusto, rilassandosi nel cuore giovane e creativo di Copenaghen.
Giorno 4 – Esperimenti, Christiania e arrivederci
Ultimo giorno, ma la curiosità non è ancora finita.
Inizio con l’Experimentarium, un museo della scienza interattivo e divertente. Tra installazioni, giochi e scoperte, si capisce quanto in Danimarca l’educazione sia vissuta come esperienza, non solo teoria.
Prima di ripartire, torno da Juno the Bakery — non potevo non farlo.
Poi mi dirigo verso Christiania, la “città libera” di Copenaghen. È un mondo a parte: murales ovunque, bancarelle di artigianato, musica, profumo di libertà. Cammino per il centro, ancora una volta stupito da come questa città riesca a essere così diversa e coerente al tempo stesso, capace di unire rigore scandinavo e spirito alternativo in un equilibrio raro.
Nel tardo pomeriggio torno in aeroporto, con un pensiero fisso: a Copenaghen si vive bene.
E una volta che ci sei stato, una parte di te non vuole più andare via.

