Conflitto in Medio Oriente, escalation in Cisgiordania e Libano
Nelle ultime ore, il conflitto in Medio Oriente ha subito una drammatica intensificazione. Per la prima volta in 24 anni, l’esercito israeliano ha impiegato aerei da guerra per colpire edifici civili in Cisgiordania. Il raid, avvenuto nel campo profughi di Tulkarm, nel nord della Cisgiordania, ha causato almeno 18 morti, tra cui numerosi civili, secondo quanto riferito dal ministero della Sanità palestinese. Il bombardamento, parte di un’operazione congiunta condotta dall’aviazione e dal servizio di sicurezza interna israeliano Shin Bet, mirava a eliminare un leader di Hamas, Zahi Yaser Abd al-Razeq Oufi, che è stato confermato come una delle vittime dall’esercito israeliano. La situazione a Tulkarm, già critica, si è ulteriormente aggravata, con il bombardamento che ha coinvolto civili innocenti. Tra le vittime, infatti, si contano almeno una madre e i suoi due figli, oltre a numerosi feriti e dispersi. Questo attacco segna un’escalation significativa nella regione, segnalando un cambio di tattica da parte dell’esercito israeliano, che raramente ha impiegato l’aviazione per operazioni di questo tipo in Cisgiordania negli ultimi due decenni.
Libano: bombardamenti mirano a Hezbollah
Sul fronte libanese, la tensione è anch’essa in rapida crescita. Nella giornata di ieri, l’aviazione israeliana ha intensificato i raid aerei nel sud del Libano, colpendo diverse aree considerate roccaforti di Hezbollah. Secondo fonti locali, almeno 37 persone sono state uccise e altre 151 ferite nei bombardamenti, che avevano come obiettivo presunti capi dell’organizzazione sciita libanese. Uno degli obiettivi principali dell’operazione sarebbe stato Hashem Safi a-Din, ritenuto il successore designato di Hassan Nasrallah alla guida di Hezbollah. Sebbene non sia stato ancora confermato se Safi a-Din sia tra le vittime, l’attacco rappresenta un chiaro tentativo di indebolire la leadership dell’organizzazione, considerata da Israele una minaccia diretta al confine settentrionale.