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Cronaca

Come un’alluvione il #Fiumeinpiena a Napoli

(Articolo: Daniela Giordano)

Un vero #Fiumeinpiena, quello di ieri pomeriggio nelle strade del centro di Napoli. La marcia#stopbiocidio, organizzata da tutti i comitati e associazioni attiviste – coordinate in un unico movimento – contro i roghi tossici e i veleni sversati nel suolo campano, ha avuto un grande successo.

Secondo stime ufficiali pare siano stati in cento mila circa in strada, ma ne sembravano molti di più. Solo dal vesuviano erano più di un migliaio di persone, da Terzigno e Boscoreale – così come dagli altri comuni – con i comitati civici “Mamme Vulcaniche” e “La Fenice Vulcanica”, uniti alle associazioni di Nola contro gli sversamenti nella zona di Boscofangone. Presente naturalmente ilCoordinamento comitati fuochi e ogni altra associazione contro la Terra dei Fuochi dell’Area-Nord di Napoli, a cui si sono aggiunti rappresentanti non solo della regione Campania, ma di tutto il Sud Italia, con delegazioni anche del Wwf e Legambiente di altre grandi città del meridione. Il problema, infatti, non è solo di chi vive nella Terra dei Fuochi, ma di tutti, di quanti hanno mangiato le coltivazioni di quei terreni avvelenati, della “Campania Felix”.

Il #Fiumeinpiena giunto ieri a Napoli aveva l’obiettivo di portare, in maniera pacifica e apartitica, un messaggio di speranza unita alla “disperazione” del momento che i cittadini stanno vivendo, come ha detto don Patriciello sul palco di Piazza del Plebiscito, meta finale del corteo. Di altro non si potrebbe parlare – se non di disperazione -, quando alla testa del corteo vedi sfilare gli “Angeli della Speranza”, le gigantografie dei bambini morti di tumore e leucemia, portate dalle loro madri.

Non ci sono parole in grado di spiegare l’emozione di vedere tanta partecipazione. Mai termine poteva essere più riuscito quello di #Fiumeinpiena. Complice magari la pioggia, che non ha smesso di battere un minuto durante la marcia, ma era la folla a rendere soprattutto l’immagine. Del corteo, infatti, non era possibile vederne capo e coda a occhio nudo. La sofferenza – per fortuna – a volte porta le persone a unirsi, piuttosto che alienarsi. La marcia #stopbiocidio ne è stato uno splendido esempio.

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