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Cronaca

Camorra, arresti per gli uomini dei “Falanga”

NAPOLI – Per imporre il ‘pizzo’ per ‘perseguire tranquillamente l’attivita’, il clan Falanga arrivava a compiere raid intimidatori all’interno dei circoli ricreativi di Torre del Greco e comuni limitrofi, soprattutto dove erano collocati apparecchi di videopoker. E tra gli imprenditori e i commercianti tenuti sotto scacco vi erano molti titolari di farmacie e di supermercati. E’ uno degli spaccati dell’inchiesta del commissariato del paese vesuviano, diretto da Paolo Esposito, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia, che ha portato a 35 misure cautelari, tra cui 23 notificate in carcere, compresa quella per Domenico Falanga, figlio del boss Giuseppe, ritenuto a capo dell’organizzazione.

carabinieriArrestata anche la moglie e nuora del boss, Carmela Cangiano, e soprattutto l’attuale reggente della cosca, Domenico Gaudino, uscito di prigione nel 2011. Nel corso delle indagini, sono stati accertati gravi episodi di violenza ai danni delle vittime del racket, minacciate anche con le armi in pugno. Nei raid venivano anche distrutte o vandalizzate suppellettili e apparecchiature da gioco. Il clan, poi, dotto la guida di Gaudino, aveva anche impiegato capitali nell’apertura di un circolo ricreativo, il “Club Napoli 1926”, intestato a un prestanome, Tullio Garofano, tra gli arrestati, che e’ stato sottoposto a sequestro con la nomina di un custode giudiziario. Sequestrati anche auto e moto degli indagati.

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