Camorra: anche finanziere e carabiniere tra gli indagati
NAPOLI – Nel ruolo di ufficiali di Polizia giudiziaria avrebbero rivelato a Giuseppe Fontana, detto Pinuccio, imprenditore vicino al clan Zagaria, notizie riservate relative all’indagine su Nicola Cosentino e il fratello Giovanni, ottenendo in cambio svariati favori, tra viaggi e posti di lavoro per parenti. Ci sono anche un carabiniere e un finanziere, entrambi indagati, in servizio presso i rispettivi comandi provinciali di Caserta, nell’inchiesta, denominata Medea, che ha portato in carcere questa mattina 13 persone, tra imprenditori e politici ritenuti collusi con il clan guidato dal
boss Michele Zagaria.
Il brigadiere dei carabinieri, Alessandro Cervizzi – oggi in congedo, in passato autista di un ufficiale del comando di Caserta – su pressione di Fontana, avrebbe cercato di orientare le relazioni che i suoi colleghi stavano preparando riguardo proprio alle aziende di Fontana oggetto di interdittiva antimafia, affinch‚ il provvedimento venisse revocato. Cervizzi avrebbe fatto anche incontrare Fontana con il comandante della stazione dell’Arma a San Cipriano d’Aversa con l’intento di spostare la residenza anagrafica dell’imprenditore.
In cambio Cervizzi avrebbe ricevuto un viaggio per il figlio al Sestriere, l’assunzione della figlia presso un’azienda che lavorava all’ospedale di Caserta, struttura risultata infiltrata dal clan Zagaria, attraverso l’interessamento dell’allora dirigente dell’azienda sanitaria Carmine Iovine, parente di Antonio Iovine. Il finanziere Silvano Monaco, in servizio al Nucleo di Polizia Tributaria di Caserta, avrebbe invece rivelato a Giuseppe e Orlando Fontana notizie relative ad un’indagine penale che la Finanza svolgeva proprio sul conto dei due imprenditori.