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Artisti uniti per De Magistris: “Liberiamo Napoli”

Luigi De Magistris

NAPOLI (di Daniele Pallotta) – Dopo le iniziative di informazione e promozione per il referendum sulle questioni della privatizzazione dell’acqua e sul ritorno all’energia nucleare, il palco di piazza Dante accoglie gli interventi di artisti ed esponenti della cultura, che dichiarano il loro sostegno al candidato sindaco Luigi De Magistris. Gaetano Di Vaio, regista della casa di produzione Figli del Bronx, critica Sinistra, Ecologia e Libertà “Speravo che Vendola appoggiasse De Magistris, e se non l’ho ha fatto è perché ha ricevuto promesse dal Partito Democratico.” Una profonda voglia di rinascita per Napoli proviene dalle parole pronunciate da Di Vaio, con voce cavernosa e decisa: “Attivatevi tutti e fate votare De Magistris da amici, parenti e conoscenti, è un’occasione unica”. Beppe Lanzetta, scrittore e  sceneggiatore, recita una sorta di “invettiva d’autore” contro l’ipocrisia, il cinismo, la violenza della società, intitolata, più per rabbia che per provocazione, “’N culo!”. Lanzetta interpreta il suo testo con passione, attaccando i politici corrotti, il clientelismo, i pavidi, in un Paese in cui “solo le donne hanno saputo cacciare le palle con una manifestazione di massa contro Berlusconi”.  Segue il concerto di Eugenio Bennato, che esegue “Briganti se more”, ballata popolare divenuta l’inno di battaglia delle manifestazioni contro i rifiuti degli ultimi dieci anni, e altri brani che raccontano del sud e della questione meridionale, di chi ha visto per un secolo diritti calpestati e subito una Storia scritta dagli invasori. Bennato dedica la canzone “Balla la Nuova Italia” a De Magistris, che sale sul palco e lo abbraccia.

Breve l’intervento del candidato sindaco, che con voce stentorea denuncia che “la camorra senza la politica non è niente, è la politica che si serve della camorra”. Chiede di indignarsi “per quel distillato di imbecillità che è Borghezio”, per “quel gallo sulla monnezza che è Berlusconi”. Chiede di  “alzare la testa, di fare in modo che dopo le elezioni si possano aprire le finestre e fare uscire il puzzo del compromesso moralee ci riprenderemo questa città”. La citazione , in parte, è di una frase di Paolo Borsellino, magistrato ucciso, come sembra emergere dalle recenti inchieste, per aver rifiutato una trattativa tra stato e mafia. E tra i tanti firmatari, tra cui Dario Fo,  per Luigi De Magistris sindaco, c’è Salvatore Borsellino, fratello di Paolo, anima del Popolo delle Agende Rosse.

 

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