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Cronaca

Arabia saudita, pronti a bloccare Whatsapp

(di Vincenzo Mattei) – L’Arabia Saudita si presta a bloccare l’applicazione WhatsApp, è quanto riporta Al Ahram online. Già a inizio giugno Viber era stato bloccato per poi essere riaperto senza la possibilità di ricevere chiamate e messaggi internazionali. Sembra che il regno saudita stia cercando di ottenere un pieno controllo sulle piattaforme degli smartphone che possono essere un mezzo per coagulare il dissenso contro il regime monarchico. Lo scorso marzo il garante delle telecomunicazioni aveva emanato una direttiva in cui, senza specificare come, Skype, Viber e Whatsapp infrangevano la legge del paese. Quindi è stato chiesto alle tre principali compagnie telecom di monitorare e bloccare i traffici delle due App e di Skype.

WhatsappSecondo Al Ahmar, i clienti sauditi che usano smartphone sono arrivati alla cifra di quasi 16 mln, più della metà della popolazione, e in media guardano video per una percentuale tre volte superiore degli internauti statunitensi. Il blocco delle applicazioni causerà un danno evidente non solo alle compagnie telefoniche, ma anche a quei 9 mln di sauditi che vivono all’estero e che usano le apps per comunicare con i propri familiari.

Dopo un inizio di contagio della Primavera Araba nel 2011, sedata immediatamente, tutti i canali di comunicazione esterna via internet dell’Arabia Saudita sono stati continuamente monitorati e bloccati. Il paese si sente “minacciato” dalle nuove tecnologie e dai cybernauti che possono aprire centri di discussione inaspettati e che i governanti sauditi preferiscono tacere sul nascere, prima che i cinguiettii di Twitter e le condivisioni di Facebook possano mettere a repentaglio la sicurezza interna della nazione. Una domanda rimane lecita: come la prenderanno gli utenti sauditi?

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