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Accenture, protesta dei precari dei call center

NAPOLI (di Attilio Iannuzzo – Il Mattino) – Una protesta durata un intero turno di lavoro per i dipendenti dell’Accenture Napoli, colosso dei servizi ai call center in outsourcing. La Manifestazione si è tenuta davanti la sede dell’Enel, committente di Accenture, per il mancato rinnovo dei contratti. Il rapporto di lavoro tra azienda e dipendenti si è concluso il 31 dicembre scorso, con una proroga di tre mesi, che terminerà il 31 marzo, ma per i 200 precari non c’è ancora alcuna garanzia di un rinnovo di contratto.

Accenture, Sindacato e lavoratori manifestano in piazza
Accenture, Sindacato e lavoratori manifestano in piazza

“E’ inaccettabile – spiega Massimo Taglialatela, segretario generale della Uilcom – il comportamento di Accenture. Non è giusto tenere centinaia di lavoratrici e lavoratori in uno stato di così grande incertezza. Se non ci daranno riposte continueremo la nostra battaglia”. La vertenza Accenture dura ormai da mesi ed ha interessato anche altri siti oltre a quello napoletano: “Siamo preoccupati – insiste il sindacalista – per il futuro dei nostri lavoratori”. Oltre al timore di un mancato accordo per i giovani del call center, vi è preoccupazione che l’appalto possa essere affidato a società di altre regioni, rendendo impossibile accettare tali condizioni. Ma su tutta la vicenda, i vertici dell’Accenture non si pronunciano. “Siamo seriamente preoccupati per il destino dei 200 lavoratori con svariate tipologie contrattuali perché temiamo che dietro il reiterato ed ingiustificabile atteggiamento aziendale di silenzio si possa celare uno scenario buio”.

Il sindacato già ad ottobre del 2014 chiese l’intervento della Regione per far venire allo scoperto l’azienda e per costringere il committente Enel a svelare le sue reali intenzioni sul rinnovo della commessa ad Accenture. Anche Francesca Di Fusco, rappresentante delle Rsa intende avere al più presto un incontro con i rappresentanti regionali e col Prefetto per avere spiegazioni: “L’assenza di riposte – dice la sindacalista – ci fa scendere in piazza per il nostro diritto al lavoro; da tre anni lavoriamo con contratti a termine ed in modo precario, non penso sia giusto essere trattati in questo modo”. Tra le altre cose vi è disparità tra i lavoratori stessi: 180 provengono dalle agenzie interinali ed i restanti 20 hanno un contratto diretto con la società.

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