2016, anno Internazionale dei legumi
NAPOLI (di Giorgia Luongo, Biologa Nutrizionista) – La FAO , l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, ha dichiarato che il 2016 sarà l’Anno Internazionale dei legumi, grande risorsa per tutta la popolazione mondiale.
I legumi sono i semi commestibili di una famiglia di piante chiamate leguminose, fanno parte di questo gruppo di alimenti : lenticchie, ceci, fagioli, piselli, fave, arachidi, lupini, cicerchie e soia.
Ricchi di vitamine del gruppo B, i legumi apportano anche buone quantità di ferro, potassio, fosforo e acidi grassi polinsaturi. Grazie al loro alto contenuto di fibre, sono alimenti estremamente sazianti, aiutano in caso di stipsi , di iperglicemia e ipercolesterolemia.
I legumi rappresentano un’ottima fonte di proteine: le proteine contenute nei legumi sono però carenti di alcuni amminoacidi essenziali (metionina e cisteina), ma se associate a quelle presenti nei cereali, danno origine a proteine dall’alto valore biologico, costituendo così una valida alternativa a carne, uova e pesce. Essendo privi di glutine, sono adatti anche per chi soffre di celiachia.
La FAO, con la sua campagna 2016, vuole promuovere la produzione e il commercio di questi alimenti che apportano non solo grandi benefici alla salute dell’uomo, ma anche all’ambiente: i legumi migliorano la salute del suolo, degli animali e promuovono la biodiversità.
La produzione di legumi, rispetto a quella delle carni, è più sostenibili dal punto di vista ambientale: basta pensare ad esempio, che per produrre un chilo di lenticchie, sono necessari 50 litri di acqua, contro i circa 4325 litri impiegati nella produzione di un chilo di pollo.
Quello che rimane dal raccolto delle leguminose, può essere utilizzato come foraggio animale e per aumentare la concentrazione di azoto, che migliora salute e crescita degli animali. Inoltre, la capacità dei legumi di fissare l’azoto, migliora la fertilità del suolo, permettendo l’ eliminazione dell’uso di fertilizzanti sintetici. Tutto questo comporta indirettamente una riduzione delle emissioni di gas con effetto serra.
In agricoltura i legumi utilizzati anche come colture di copertura o nei sistemi consociati (ovvero piantandoli o come sistemi di rotazione o tra altre coltivazioni), riducono l’erosione del suolo e diminuiscono il rischio di malattie delle piante e di infestazioni.
Mangiare legumi 3-4 volte a settimana fa bene non solo alla nostra salute, ma anche a quella del pianeta! Allora, perché non iniziare a mangiarli più spesso?
Dott.ssa Giorgia Luongo, Biologa Nutrizionista
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