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Fincantieri, operai a Pompei ma il Santuario chiude le porte

Operai Fincantieri al Santuario di Pomepi

POMPEI – Preghiera all’esterno del santuario di Pompei per un folto gruppo di lavoratori della Fincantieri di Castellammare di Stabia e dell’indotto. Gli operai, partendo dalla fermata Villa dei Misteri della Circumvesuviana, a Pompei, dopo essersi trattenuti per circa una mezz’ora nello scalo ferroviario si sono incamminati in direzione del santuario mariano della città, sfilando in corteo dinnanzi alle entrate degli scavi archeologici.

Lungo il viale che conduce alla chiesa hanno gridato slogan inneggianti al lavoro e alla soluzione della vertenza Fincantieri. Giunti davanti alla chiesa hanno tentato di entrare per rivolgere una preghiera alla Madonna ma le porte del santuario sono state chiuse.

Questo non ha fatto desistere i manifestanti dal loro intento: i lavoratori, a questo punto, hanno costituito un gruppo di preghiera spontaneo e per circa una decina di minuti, in piedi, davanti al santuario, hanno invocato l’intervento della Madonna.

Tuttavia la Chiesa stessa, appena l’altro giorno, ha preso posizione a favore degli operai impegnati, a Genova e a Castellammare, nella vertenza Fincantieri.  “La forza della rivolta al Sud è stata accompagnata da una violenza che è il simbolo di una rabbia che c’è nel cuore della gente e che non è più contenibile, quanto sta avvenendo è come la mano di Dio che ci avverte: prepariamoci alla collera dei poveri”. Lo ha detto appena martedì scorso monsignor Giancarlo Maria Bregantini, presidente della Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace, e arcivescovo di Campobasso, in merito alla grave crisi che ha investito i cantieri navali.

Stamane gli operai, oltre un centinaio, hanno anche bloccato la stazione della Circumvesuviana di Pompei, liberandola dopo un paio d’ore. (Repubblica)

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