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(Video) #17D Corteo di Opposizione Sociale e il lancio di uno scooter

(Articolo: Daniela Giordano – Video: Carlo Maria Alfarano)


NAPOLI – Ancora cortei a Napoli. A organizzarlo, stavolta, i comitati studenteschi contro il Governo Letta e la Giunta Caldoro. Proteste che testimoniano l’aria assai tesa tra cittadini e palazzi del potere e che certo non vanno in vacanza nonostante l’approssimarsi delle feste natalizie. L’obiettivo è creare un comune fronte di lotta, dal momento che la crisi attanaglia tutte le categorie – studenti, disoccupati, lavoratori e precari – comprese soprattutto quelle scolastiche. Diverse le sigle che hanno aderito al corteo, note alla piazza partenopea: Laboratorio Politico Iskra, Cobas di Pomigliano, Carc, precari Bros, Movimento Banchi Nuovi e Comitati Attivisti per l’ambiente, per la bonifica del territorio campano e contro la costruzione dell’inceneritore a Giugliano.

17D_corteo_napoliurbanblog_comNon sono mancati i riferimenti all’inadeguatezza del trasporto pubblico, tant’è che il corteo, appena partito da Piazza del Gesù, ha avuto subito un pit-stop in Piazza Matteotti, alla sede del Consorzio Unico Campania, per stendere un primo striscione contro il sistema integrato di tariffazione dei trasporti a livello regionale.

Dopo un breve blocco del traffico stradale all’incrocio con via Medina, il corteo ha proseguito verso il Teatro San Carlo e Piazza del Plebiscito, dove sono stati posti altri striscioni dal colonnato della Chiesa San Francesco di Paola. Uno recitava: “Fuori le aziende da Scuola e Facoltà”, mentre l’altro era riferito al tavolo interistituzionale sulla vertenza dei precari Bros, ancora non convocato, e ragione per cui recentemente i disoccupati del movimento avevano occupato la sede romana del Pd, portando almeno 60 persone – tra disoccupati e attivisti – in stato di fermo.

Il Pd e il suo massimo rappresentante al momento, Enrico Letta, sono visti come i maggiori responsabili di una crisi che non accenna a diminuire, nonostante l’appartenenza a un’ala di centro-sinistra in Parlamento. Per questo, durante la manifestazione è stata data alle fiamme la bandiera del principale partito di governo, episodi ad ogni modo da considerare marginali che non hanno rovinato la generale opinione positiva di tutta la manifestazione, rimanendo pacifica.

Unici episodi violenti sono stati il lancio di uova e bombe carta contro l’ingresso principale della Regione, a Santa Lucia, presidiata dai Carabinieri che comunque non hanno reagito. Inspiegabile, invece, la reazione delle Forze di Polizia quando il corteo, decimato e in fase di rientro, ha formato un nuovo blocco stradale davanti il palazzo della Questura, in via Medina. Il motivo era attendere il rilascio del ventiduenne portato dentro, in stato di fermo, per essere stato sorpreso con 50 bulloni e una fionda nello zaino. Disposti in cordone anti-sommossa, la polizia ha intimato i manifestanti a indietreggiare, ordine al quale hanno obbedito a mani alzate finché la strada non è terminata e sarebbe stato, dunque, impossibile procedere ulteriormente senza schiacciare le ultime file. È a questo punto che gli animi si sono surriscaldati e sono volati i soliti colpi di manganello. L’ultima azione incomprensibile quella di un funzionario di polizia che – a giudicare dalle chiare immagini – ha scaraventato deliberatamente un motorino parcheggiato, in direzione dei giornalisti presenti. Senza avallare alcuna ipotesi di complotto, ci si chiede semplicemente, e da umili cittadini, se questo è il livello di sicurezza garantito dalle Forze dell’Ordine di Stato.

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