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Cronaca

Transessualita’, forum pubblico a Napoli

NAPOLI (di Daniele Pallotta) – Si è tenuto nel cortile di palazzo Gravina, sede della Facoltà di Architettura un incontro forum sulla condizione delle persone transessuali.  Dall’incontro è emerso che transessuale è “la persona la cui identità di genere è in movimento, assumendo sia fisicamente che mentalmente le caratteristiche sociali dell’altro sesso, scegliendo o meno di sottoporsi a cure ormonali o ad interventi chirurgici. E’ un preconcetto pensare che la transizione avvenga solo dal maschile al femminile. L’orientamento sessuale del/la trans può essere etero, gay, bisex. E’ un pregiudizio pensare che un/a trans si prostituisca; il problema sta nel fatto che un/a trans è difficilissimo trovare lavoro e prostituirsi diventa quasi una scelta obbligata”. Porpora Marcasciano ha presentato il libro “Elementi di critica trans”, curato insieme a L.Arietti, C.Ballarini, G. Cuccio, che insieme costituiscono il coordinamento “Sylvia Rivera”,  l’attivista diventata icona del movimento trans gender, dopo aver partecipato ad una rivolta contro la polizia tra il 27 ed il 28 giugno del 1969, nei pressi dello Stonewall ill, un locale gay di New York.

L’indebolimento delle battaglie per i diritti. “Gli anni 60 e 70 sono stati gli anni in cui è stato rimesso al centro l’individuo, come soggetto desiderante, e in tutto il mondo i movimenti per la rivendicazione dei diritti erano dimassa, non solo quelli degli omosessuali, basti pensare al movimento femminista. – racconta Porpora – Oggi c’è stata un’involuzione, perché la reazione a quei moti negli anni sta prevalendo. Dio,  patria , famiglia, sono i principi della destra ai quali ci si deve adeguare. Noi non siamo funzionali a quei principi. Ritrovarmi una persona trans che si lancia nell’agone politico e si dichiara di destra , cosa che è avvenuta, per me è incomprensibile. E l’ultima marcia per i diritti avvenuta a Roma, con un percorso predefinito concordato con le autorità, da un locale gay ad un altro, con Imma Battaglia che sostiene che in Italia gay e lesbiche stanno benissimo, è un segno di indebolimento del movimento per i diritti.

La natura e il vaticano. “Una delle ultime dichiarazioni di papa Benedetto XVI – continua Porpora – è stata: la natura ha creato l’uomo e la donna, tutto il resto è abominio. Io gli rispondo che la natura non ha creato il papa. La natura ha creato il maschio e la femmina; ma la transessualità esiste da quando esiste l’uomo, nel 900 è nata la possibilità di interventi chirurgici, e la psichiatria si è interessata della questione. Con “Elementi di critica trans” viene data voce alle persone che vivono questa condizione, e non agli psichiatri, che finiscono col renderla nell’immaginario comune una patologia”. Porpora ricorda che nell’Ospedale giudiziario di Aversa era presente un reparto per travestiti e pervertiti, in cui venivano internati anche trans.

Massacro culturale.”Dopo il caso Marrazzo, in Italia sta avvenendo un massacro culturale della condizione trans. E la ragione per la quale i movimenti forti non combattono la paura del diverso, anzi la fomentano, è che I poteri forti si sono basati da sempre sulla paura, e sulla creazione del stessa del diverso . La produzione di scarti è la più grande produzione del capitalismo. Creando il diverso, crei il capro espiatorio , l’altro  cui non devi assomigliare, la giusta differenza per valorizzare la loro normalità. Gli strumenti per resistere sono  la battaglia per i diritti, l’autodeterminazione, la laicità e metterci la faccia” conclude Porpora.

Alla luce del sole: gay pride il 26 giugno a Napoli. Nel corso del Forum un ragazzo prende la parola: “ sono gay, ma non è questo l’importante. Questa per me è stata una delle più belle serate della mia vita, e non è un eufemismo. Mi state dando un calore ed una sicurezza che raramente ho sentito nella mia vita. All’ultimo gay pride cui ho preso parte mi nascondevo, non volevo essere fotografato. Al pride di Napoli del 26 giugno non mi nasconderò. Alla luce del sole, come nei proclami del movimento. Non abbiamo niente di cui vergognarci”

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