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Terra dei Fuochi: il rischio si valuta in base ai metri quadrati?

NAPOLI (di Maurizio Scialdone) – “Solo il 2% dei territori esaminati, dei comuni della Terra dei Fuochi sono a sospetto rischio”, parola di Maurizio Martina, Ministro delle politiche agricole. “…e io sono Giocondor…” parole di un signore che stamattina leggeva il giornale davanti all’edicola. Perchè parrebbe proprio che su di un totale di oltre 1.300 km quadrati, solo 2,5 km quadrati dei 57  comuni della Terra dei Fuochi sarebbero terreni a rischio. Il condizionale è d’obbligo, se non altro per rispetto alle dichiarazioni del collaboratore di giustizia, Carmine Schiavone.

Terra dei fuochiMa se da un lato, stando ai dati del Ministro,  il rischio di terreni inquinati è relativamente basso dall’altro resta il divieto di commercializzare i prodotti provenienti da quelle terre. Ma anche qui, pare, che lo stato di “emergenza” sia un tantino esagerato. Almeno così dice Agostino Macrì, biologo e veterinario, che dalle colonne de “la Stampa” rassicura tutti sulla provenienza della mozzarella DOP. Nello stesso articolo Macrì dice che “un problema più serio è rappresentato dalle sostanze presenti nei fumi sprigionati dai roghi che, ricadendo al suolo, possono depositarsi sulle piante. In questi casi si può avere una contaminazione superficiale delle foglie o dei frutti che può essere allontanata con un buon lavaggio“… Geniale !!! Lavare l’insalata prima di mangiarla…ma com’è che non ci avevamo pensato prima…???

Così diventa poco più che un racconto ad effetto anche il Rapporto Ecomafia 2003, stilato da Legambiente e nel quale per la prima volta Raffaele del Giudice, attuale presidente Asia, usò il termine “Terra dei Fuochi”. In quel rapporto si parlava di una montagna di rifiuti di circa 1200 mt di altezza, con una base di 30 ettari per lato. Sommariamente 12 milioni di metri cubi di rifiuti i cui percolati si vanno ad aggiungere ai rifiuti interrati, per non parlare delle polveri di amianto distribuite a profusione dalla Montefibre di Acerra (ormai chiusa da anni).

Anche il presidente della Regione Caldoro tiene a far sapere che il 2% del territorio a rischio è poco più dello 0,01% del territorio Campano… E certo…magari sarà lo 0,00001 del territorio nazionale…e così via.

Alla voce del Ministro Martina e del Presidente Caldoro, si aggiunge quella del Ministro della salute Pubblica Lorenzin la quale dice che sono stati stanziati 50 milioni di euro per fare una mappatura dei siti pericolosi. Eureka !!! Non sarebbe il caso di bonificarli e basta senza stare lì contare i metri quadrati? Se anche fosse vero che la superficie a rischio è così ridotta, ma i numeri dell’ARPA sono di circa dieci volte superiori , la pericolosità o il rischio cambia in base ai metri quadrati?

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