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Teatro Nuovo, in scena “Il Presidente di Thomas Bernhard”

NAPOLI (di Anita Laudando) – Prima teatrale de Il Presidente di Thomas Bernhard al Teatro Nuovo di Napoli Venerdì 11 novembre 2011 in scena fino a domenica prossima. Sotto il disegno luci di Cesare Accetta, la scena si apre con la bellissima Imma Villa gigantesca moglie del Presidente, intenta a prepararsi per i funerali di Stato alla scorta del Presidente stesso, scampato miracolosamente all’attentato, logorroica con-sorte del narcisismo tutto voluto di Paolo Coletta, interprete di un potere corrotto che teme gli anarchici e teme la storia. “il popolo bisogna distrarlo dalla storia perché, la storia gli da delle prove” recita il testo Thomas Bernhard nel Il Presidente, scritto nel 1975. Sullo sfondo i fatti della banda Baader Meinhoff e il processo agli anarchici della RAF, sono lo spunto di una regia che non può deludere, perché Carlo Cerciello è sempre riflessivo oltre che scientifico nei suoi allestimenti scenici: “Soffia nei corridoi nostri contemporanei il vento freddo e mortale di un potere senza scrupoli e non ci sono oppositori di rilievo all’orizzonte, tanto da far apparire quasi romantico il gruppo anarchico della Baader Meinhoff, che imperversava negli anni 70 in Germania. Per questo mi piace concludere, sul finale della morte del Presidente, fine cui ogni potere è comunque destinato, con le parole di Ulrike Meinhoff, monito tremendamente contemporaneo e lucido al potere e all’etica maschilista imperante in questo XXI° secolo” E forse è per la suggestione di questa affascinante e controversa giornalista tedesca, che nei suoi scritti aveva poeticamente rapportato la condizione dell’uomo tedesco come se fosse rinchiuso in un acquario, che al centro della scena regna una vasca piena, simbolo di un acquario umano inquinato da un potere corrotto che ha molte analogie con l’attuale storia italiana.

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