Teatro di Nerone all’Anticaglia, la Municipalità: “Tesoro inestimabile negato ai turisti”
NAPOLI – Ci sono ancora gli spalti, nascosti in un luminoso cortile sul quale affacciano i balconi delle palazzine circostanti. Ma il Teatro romano di Nerone del I secolo a. C. in via dell’Anticaglia, al Decumano Superiore, è inaccessibile al pubblico.
A meno che non si chieda la cortesia a qualcuno degli inquilini del civico 29 di potervi accedere. Una volta entrati, c’è il cantiere ancora aperto per il restauro: è fermo da circa 12 anni, come si vede dai materiali di risulta abbandonati in un angolo. “Mancano 500 giorni alla scadenza per l’utilizzo dei fondi europei stanziati per il centro storico di Napoli e i quattro milioni di euro finanziati per recuperare un simile gioiello andranno persi se non saranno spesi – dichiara Armando Coppola, il presidente della quarta Municipalità -. Il risultato è un teatro sul quale si affacciano appartamenti privati, con panni stesi, un cantiere-discarica ancora aperto da oltre 10 anni, spalti divelti e abbandono totale. Io stesso ci sono stato domenica scorsa, insieme ad alcuni amici venuti a Napoli, che volevano visitarlo. Ma lo stato in cui versa il sito è inaccettabile. Per non parlare di questa zona del Decumano Superiore, che abbiamo proposto invano di pedonalizzare, come in tutte le grandi città europee”.
A destare meraviglia è lo stesso avviso impolverato sulla porta d’ingresso, da cui dovrebbero accedere i visitatori. Una porta che è chiusa e dove, per entrare, si deve per assurdo chiedere a qualche residente che consenta l’unico accesso al sito. Mentre resta off-limits per i turisti che, arrivati lì, cambiano addirittura percorso. “Il Teatro romano di Nerone – rimarca Coppola – è uno spazio di circa due ettari negato alla collettività e che rischia di essere sepolto per sempre dall’incuria. Dentro e intorno al teatro hanno sede case e negozi. Un tesoro inestimabile del I secolo a. C. di cui nessuno sembra rendersi conto. Pochi giorni fa c’è stato sopralluogo dei tecnici della Soprintendenza dopo il servizio andato in onda a “Presa diretta” due settimane fa. Sulla questione interviene Antonio Pariante, del Comitato Civico di Portosalvo:”Il teatro si trova nel Decumano Superiore, fu scoperto nel 1800 dai Borboni, ma molti nemmeno lo conoscono. Eppure sono venti anni che Napoli è entrata nell’elenco dei siti Patrimonio Unesco. Nel cuore del centro antico abbiamo una piccola Pompei che nessuno valorizza e che è di fatto inserita nel recupero del Grande Progetto Centro storico Unesco con uno stanziamento di quattro milioni di euro, come si legge sul sito della Regione. Soldi che non sono stati nemmeno messi a bando, col rischio che si perderanno”.