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Economia

Sciopero della Fiom a Pomigliano, D’Alessandro Prc: “Grande adesione”

Corteo lavoratori fiom a Pomigliano (foto di Lucilla Nele)

NAPOLI (di Stefano Maria Capocelli) – Circa 5mila i manifestanti che hanno aderito oggi allo sciopero indetto dalla Fiom a Pomigliano d’Arco. Il corteo è partito dalla rotonda Alfa Romeo per dirigersi in Piazza Primavera.

Studenti e operai, compatti dietro un enorme striscione, con su scritto “Da Pomigliano a Mirafiori il lavoro è un bene comune”, hanno manifestato per difendere il contratto e i diritti dei lavoratori.

“L’altissima adesione allo sciopero e la grande partecipazione popolare alla manifestazione di Pomigliano, costituiscono l’ennesima lezione di dignità degli operai e l’ennesimo schiaffo dato a Marchionne”. Lo riferisce Antonio D’Alessandro, segretario provinciale del Partito di Rifondazione Comunista.  “Adesso – continua D’Alessandro – Marchionne riapra la trattativa come da qualche tempo chiede la Fiom e la Cgil proclami lo sciopero generale: per cacciare Berlusconi, per rimettere al centro la questione sociale, per i diritti e la democrazia nei luoghi di lavoro”.

In contemporanea, oltre alle 20 manifestazioni (18 regionali e quattro provinciali in Liguria) indette dalla Fiom, si sono tenuti anche presidi e cortei dei sindacati di base Usb che per la giornata hanno proclamato uno sciopero generale dei metalmeccanici.

Fa eco con un comunicato la Federazione Regionale Lombardia Usb. “Nell’ambito dello sciopero nazionale dei metalmeccanici, che ha visto sfilare diversi cortei, stamane a Milano, un nutrito e combattivo corteo di lavoratori organizzati dall’Unione Sindacale di Base e dagli studenti si è mosso da Largo Cairoli ed ha raggiunto la sede dell’Assolombarda, dove si sono succeduti diversi interventi”

Tra la folla che segue compatta il corteo il commento di un giovane: “Mentre l’Italia è distratta dalle vicende di Berlusconi, il Ministro Sacconi e Marchionne indicano la via da seguire all’interno del patronato italiano ma non hanno fatto i conti con la resistenza degli operai metalmeccanici”.