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Cronaca

Santoro, ultima puntata. ‘Non ho firmato con nessuno’

Michele Santoro

ROMA- Come in un deja vu, Michele Santoro lancia la sfida finale alla Rai e chiama in causa Paolo Garimberti. Un anno fa, quando l’uscita dall’azienda pubblica sembrava a un passo, il giornalista invoco’ l’intervento del presidente che diede il suo via libera: ”Annozero puo’ cominciare”. Ora la storia si ripete, con qualche variante. La rescissione del contratto e’ gia’ firmata, ma il dado non e’ ancora tratto. ”Io non ho ancora firmato con nessun altro editore, sono pronto a restare anche al costo di un euro a puntata nella prossima stagione”, e’ la provocazione lanciata dal conduttore nell’ultima puntata di Annozero. ”Nel mio accordo con la Rai c’e’ scritto a lettere maiuscole che posso continuare a collaborare anche da domani – afferma Santoro rivolto a Garimberti – Mi piacerebbe che lei, artefice del suo destino, ne discutesse in Cda. Per una volta vorrei capire se la volete o no questa trasmissione, adesso che siete liberi dai giudici”.

La palla e’ lanciata nel campo avversario. Proprio oggi che il consiglio di amministrazione si e’ spaccato sui palinsesti. Proprio oggi che si e’ accesa la polemica su Rai3 e sui conduttori con contratto in scadenza, che – secondo Santoro – ”fanno grande il servizio pubblico”. Proprio oggi che Silvio Berlusconi alla domanda se fosse dispiaciuto che dell’addio del conduttore ha risposto: ”Io sono sincero, non posso dirlo”. ”Ognuno e’ artefice del proprio destino”, aveva commentato Garimberti dopo l’annuncio del divorzio. E Santoro quella frase pare non averla mandata giu’. ”Io sono artefice del mio destino, ma chi e’ artefice del destino in Rai?”, si chiede dando il via al consueto monologo, questa volta nell’ultima puntata di Annozero, dopo l’annunciato addio alla Rai. ”Voi dicevate che andavo in onda perche’ lo volevano i giudici – ricorda – Io non voglio piu’ andare in onda perche’ lo decidono i giudici”. Il contenzioso giudiziario del giornalista doveva concludersi in Cassazione proprio in questi giorni. ”Se avessi vinto – sostiene -, cosa che io ritenevo sufficientemente certa, sarebbe stata un’ulteriore sconfitta, perche’ nessuno avrebbe riconosciuto che ero della Rai”. Santoro si rivolge anche al nuovo dg Lorenza Lei. ”Masi non solo non sapeva fare un bicchiere, ma non era artefice di niente – spiega -. Ora abbiamo un dg che vorrebbe essere artefice di tutto. Ma ha un problema: deve prendere le distanze dal conflitto di interesse”. Poi un appello al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, sull’Agcom complice – secondo Santoro – delle vessazioni subite in questi anni. ”Ci rendiamo conto dello scandalo mondiale? – afferma – L’arbitro della comunicazione espresso dai partiti?”. Nella puntata dedicata al futuro del governo e ai referendum, interviene anche Adriano Celentano che si schiera contro il nucleare e da’ il suo sostegno a Santoro: ”Hai fatto un discorso che piu’ appropriato non si poteva fare”.

E alla fine, rispondendo a Roberto Castelli che lamenta di pagare il canone per gli interventi di Marco Travaglio, il conduttore s’infiamma e infiamma il pubblico al grido: ”dovete uscire dalla Rai”, ”noi non usiamo un soldo del canone”, ”avete rotto”. Tocca a Vauro, che saluta con una vignetta ”Grazie a tutti, grazie a Lei”. ”Viva la Rai”, dice il conduttore. ”Viva la liberta”’, aggiunge il vignettista. Il pubblico e’ tutto in piedi e applaude. La stagione, e probabilmente l’avventura in Rai di Santoro, si chiude cosi’. Come annuncia il giornalista, ”Al diavolo Annozero, comincia l’anno nuovo” e da’ a tutti appuntamento, ma questa volta in piazza, venerdi’ 17 a Bologna. (Ansa)

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