Rifiuti: dall’UE ennesima sanzione in vista per l’Italia
NAPOLI (di Maurizio Scialdone) – L’Unione Europea continua a trovare inadeguatezze nel trattamento dei rifiuti in Italia. Non è solo più la Campania o la discarica di Malagrotta vicino Roma ad essere nel mirino dell’UE, ma lo sono anche la discarica di Matera/Altamura Sgarrone e Reggio Calabria, località Malderiti.
158.000 euro al giorno di multa oltre ad una cifra che si aggira intorno ai 60 milioni di euro da versarsi alla UE proposti dall’avvocatura dell’Unione Europea, nella persona di Juliane Kokott, per non aver rispettato la Direttiva Europea del 2006 per la realizzazione di impianti adeguati alla raccolta, al controllo ed allo smaltimento dei rifiuti.
L’avvocato Kokott ha accusato l’Italia di non aver operato adeguati controlli sulle oltre 400 discariche abusive in giro per il paese, oggetto nel 2007 di una sentenza della Corte Europea. Le due discariche sono al momento solo la punta dell’iceberg delle quali l’Unione Europea chiederà conto all’Italia.
La discarica Matera/Altamura in contrada Sgarrone è stata oggettodi una svista, secondo l’ex assessore all’ambiente del Comune di Matera, Rocco Rivelli, in una precisazione pubblicata il 10 settembre da Sassilive.it, confusa con due discariche, quella in Contrada Trasanello e quella in Contrada Pozzo Misseo, già bonificate, sempre secondo l’ex assessore, nel 2012. Mentre quella definita “Contrada Sgarrone” sarebbe in realtà quella su di una porzione di strada vicinale comunale, “Murgia Catena” segnalata già a suo tempo alla Regione Basilicata.
Sul sito dell’Associazione Lista Scopelliti, ex presidente della Regione Calabria, sito sul quale non compaiono date, invece, si legge che per la bonifica della discarica di Reggio Calabria, località Maldariti, sarebbero (oppure erano, oppure saranno… chi può dirlo) previsti interventi per 1,7 milioni di euro (http://www.630milioniareggio.it/index.html).
Ed altre chiamate arriveranno. Nessuno si senta escluso: Campania, Lazio, Emilia Romagna, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Umbria e Sicilia. Ed ovviamente Basilicata e Calabria.
Sta di fatto che, tra chi prevede e chi smentisce, chi come al solito prende le distanze, chi si dimette o è dimesso, tra qualche giorno la Commissione dell’Unione Europea si pronuncerà sulle richieste dell’Avvocato Kokott. E se saremo giudicati colpevoli saremo chiamati a versare l’ennesima cifra da capogiro per colpa di chi doveva bonificare e non ha bonificato, o di chi doveva controllare e non ha controllato. E stiamo parlando solo di due degli oltre 400 siti individuati…