Palazzine a rischio, il 75% degli ospedali si sbriciolerebbe
NAPOLI – Dopo il crollo di una palazzina in via Riviera di Chiaia a Napoli, il Sindacato medici italiani vuole certezze sulla sicurezza statica degli edifici ospedalieri. O per meglio dire la non sicurezza. Stando infatti a una denuncia Smi, che cita l’ultima inchiesta parlamentare sull’efficienza del servizio sanitario nazionale, da un’indagine a campione su 200 ospedali e’ emerso che, in caso di scossa di terremoto di 6,2-6,3 gradi Richter, il 75% si sbriciolerebbe. A Napoli il piu’ esposto a questo rischio e’ lo storico ospedale Annunziata. Per il presidente nazionale e il segretario organizzativo regionale dello Smi, Giuseppe Del Barone e Mario Iovane, “l’ospedale dovrebbe essere il luogo piu’ sicuro, dovrebbe garantire il massimo della tranquillita’ ai pazienti e ai professionisti che vi operano. E invece ci troviamo ancora di fronte a situazioni di profondo degrado che addirittura mettono a rischio la vita delle persone”. Le strutture piu’ esposte a questo rischio, secondo lo studio, sono distribuite lungo l’arco appenninico, nella zona dell’Italia centrale e soprattutto meridionale, in particolare in Campania, Basilicata, Calabria e Sicilia. A Napoli 2 corpi dello storico ospedale Annunziata che risalgono al 1889 sono nella black list delle strutture più pericolose. Ed e’ grave che non ci sia una ricognizione organica sulla sicurezza statica di tutte le strutture ospedaliere”.