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Palazzi occupati abusivamente, blitz dei vigili in centro storico

Un vigile durante i controlli

NAPOLI – Palazzi storici nel cuore della città, di proprietà del Comune. Ogni appartamento ha le tende di pizzo, i vasi con le piantine grasse alla finestra, addobbi di fiori di stoffa lungo le scale. Case tanto curate quanto abusive. Blitz della polizia municipale in due palazzi in strada Pignatelli Maggiore, al civico 5 e al 17. I problemi sono al civico 5. Qui su 20 famiglie 7 sono abusive: sono state aperte porte, finestre, innalzati soppalchi e terrazzi, creati allacci di luce e acqua, sbarrati accessi con cancelli. Vengono denunciati tutti per occupazione abusiva e truffa.

È la “camorra-immobiliare”, come la chiamano in gergo i vigili. È la criminalità organizzata che gestisce, occupa, affitta e realizza case inesistenti in palazzi di proprietà del Comune.
I numeri sono impressionanti. I dati (sottostimati) dicono che sono 5000 gli alloggi di edilizia popolare in cui vivono famiglie che non hanno diritto. Senza contare scantinati, scuole, palazzine non adibite a edilizia pubblica. Secondo una stima parziale in totale sono quasi 11 mila i beni del Comune occupati abusivamente. E chi ha diritto spesso è in strada. Ieri il blitz scatta alle sette. In strada accanto agli agenti ci sono anche il comandante della polizia municipale, Luigi Sementa, e l’assessore alla legalità, Giuseppe Narducci.

I vigili sono accolti da silenziosi applausi dei residenti regolari. “Ci vuole un controllo, un censimento. Ci vogliono regole  –  esclama Michele Caiazzo, artigiano che restaura mandolini al civico 5  –  speriamo solo che vadano fino in fondo, perché qui c’è tanta gente perbene”. Gente perbene costretta a vivere nella paura. “Io sono assegnataria regolare di questo appartamento  –  spiega la signora Cuomo  –  sono vittima dell’usura. Ho denunciato i miei aguzzini, ma qui vivo costantemente accanto a gente che è peggio di quella che ho denunciato e devo solo stare zitta”.

L’indagine è partita da un accertamento per una cittadina ucraina che era stata assunta dalla Napoliservizi e risultava assegnataria di una casa al civico 5 in strada Pignatelli Maggiore. La donna ucraina non vive più nell’appartamento ed è sparita da un anno e mezzo. Al suo posto ora c’è una coppia. Il marito Emanuele R. ha una carta di identità secondo cui abita a questo civico dal 2009. Ma è impossibile visto che due anni fa c’era la donna ucraina. Insomma non torna il conto degli appartenenti e non torna la carta di identità. E qui scatta una doppia indagine, perché gli abusivi non solo hanno regolari contratti di luce e acqua, ma anche la residenza. Chi ha rilasciato questi documenti? Perché? Perché nessuno ha controllato fino a ora? “In questa città con mille problemi  –  chiosa Narducci  –  operazioni come questa sono operazioni di liberazione. In questi palazzi si intrecciano interessi criminali e il malaffare della politica ai danni di chi ha diritto ad avere un alloggio popolare”.

Al primo piano c’è chi ha aperto una porta in un muro ricavando una nuova casa. All’ultimo piano nell’ex zona lavanderia, un appartamento in costruzione. In un basso del civico 5 abita anche Gennaro Chiaro (il cui cartellone elettorale campeggia sbiadito sul muro di ingresso) che alle scorse elezioni comunali si è candidato con Noi Sud ed è poi stato escluso per precedenti penali. Chiaro sulla sedia a rotelle in questi giorni ha animato la protesta contro la Ztl in via Brombeis. E mentre i vigili controllano i documenti echeggiano cognomi come Prinno e Moccardi, famiglie note alle forze dell’ordine in zona Forcella. (Repubblica)

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