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Economia

Occupazione, nel 2010 più licenziati che assunti

NAPOLI – Da Torino e Milano a Palermo, passando per Roma e Napoli: nel 2010, in tutte le province italiane, saranno piu’ i lavoratori licenziati che i nuovi assunti. Sul fronte dell’occupazione, e’ questo il dato negativo che accomuna, da Nord a Sud, le diverse citta’ italiane, con situazioni particolarmente preoccupanti nei grandi capoluoghi del Mezzogiorno che gia’ nel 2009 registrano un tasso di disoccupazione a due cifre e con segnali di altrettanta sofferenza anche nelle roccaforti dell’industria manifatturiera del Nord. E’ questo il quadro allarmante tracciato da un’indagine della Cgia di Mestre, dalla quale emerge, appunto, come in tutte le province italiane, a fine anno, il saldo dato dalla differenza tra le nuove assunzioni e i licenziamenti sara’ negativo.E la prospettiva e’ che a fine anno i senza lavoro potrebbero sfiorare quota 2.200.000 unita’. ”Nonostante i timidi segnali di ripresa registrati in questi ultimi mesi, gli effetti della crisi economica esplosa negli anni scorsi continuera’ a far crescere l”esercito’ dei senza lavoro”, argomenta la Cgia che ha condotto l’indagine mettendo a confronto il tasso di disoccupazione delle province con le previsioni occupazionali fatte dagli imprenditori italiani nell’indagine conoscitiva elaborata da Excelsior-Unioncamere. ”A fronte di 802.160 nuove assunzioni previste nel 2010 – dice Giuseppe Bortolussi segretario della Cgia di Mestre – sono ipotizzati, sempre quest’anno, anche 980.550 licenziamenti. Pertanto, il saldo sara’ pari a -178.390. Rispetto al 2009, secondo le stime del ministero dell’Economia, il tasso di disoccupazione nazionale dovrebbe aumentare di quasi un punto attestandosi all”8,7%. Se queste cifre saranno confermate, i disoccupati saranno circa 2.200.000”.

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