Napoli, Funicolare di Chiaia, 19 mesi di chiusura accentuano le criticità del trasporto pubblico
La chiusura prolungata della Funicolare di Chiaia a Napoli ha rappresentato un duro colpo per il già traballante sistema di trasporto pubblico della città. Con quasi due anni di inattività, il servizio ha lasciato a piedi migliaia di pendolari, lavoratori e studenti, che ogni giorno usufruivano di questa linea vitale.
La mancanza di interventi tempestivi e di mezzi sostitutivi efficienti ha ulteriormente aggravato la situazione, rendendo evidente l’inefficienza e l’incapacità degli amministratori pubblici nel gestire il trasporto locale. “Va ricordato – sottolinea Gennaro Capodanno, presidente del comitato Valori Collinari – che la costruzione di questa funicolare, la prima dei quattro impianti a fune presenti a Napoli, fu realizzata dalla ditta “Fermariello Gennaro” nel periodo tra il maggio del 1887 e l’ottobre del 1889, per essere inaugurata il 17 ottobre 1889.
Dunque i lavori richiesero poco più di due anni con le tecnologie dell’epoca, con una trazione che originariamente era effettuata con motori a vapore mentre l’elettrificazione avvenne solo l’anno seguente. Oggi, con le tecnologie del 21 secolo e dopo oltre 200 anni da quell’evento, occorrerà praticamente lo stesso tempo solo per realizzare i lavori di revisione ventennale. Una vergogna!”
La mancanza di interventi tempestivi e di mezzi sostitutivi efficienti ha ulteriormente aggravato la situazione, rendendo evidente l’inefficienza e l’incapacità degli amministratori pubblici nel gestire il trasporto locale. “Va ricordato – sottolinea Gennaro Capodanno, presidente del comitato Valori Collinari – che la costruzione di questa funicolare, la prima dei quattro impianti a fune presenti a Napoli, fu realizzata dalla ditta “Fermariello Gennaro” nel periodo tra il maggio del 1887 e l’ottobre del 1889, per essere inaugurata il 17 ottobre 1889.
Dunque i lavori richiesero poco più di due anni con le tecnologie dell’epoca, con una trazione che originariamente era effettuata con motori a vapore mentre l’elettrificazione avvenne solo l’anno seguente. Oggi, con le tecnologie del 21 secolo e dopo oltre 200 anni da quell’evento, occorrerà praticamente lo stesso tempo solo per realizzare i lavori di revisione ventennale. Una vergogna!”