Morsi, probabili dimissioni
NAPOLI (di Vincenzo Mattei) – Per Al Ahram online, il presedente egiziano Morsi si dimetterà nel pomeriggio di oggi, assecondando l’ultimatum dell’esercito. Quest’ultimo intanto ha redatto la sua Road Map che prevede la nomina di un triumvirato che ricoprirà la carica presidenziale fino a nuove elezioni. Il presidente della Corte Costituzionale sarà a capo del triumvirato, strataggemma che avvicina la road map dei generali a quella dei Tamarroud (Ribelli), l’organizzazione di giovani che ha lanciato la mega protesta in piazza. Inoltre si prevede un periodo di transizione di 9-12 mesi guidato dai generali.
Forse Morsi e la Fratellanza cercheranno di portare avanti lo stallo politico fino al 10 luglio, quando inizierà il Ramadan, sperando che la gente torni a casa per iniziare il mese di digiuno. Se fosse veramente così, la seconda ondata della rivoluzione egiziana si troverà ad affrontare lo scoglio più duro, anche se le possibilità al momento sembrano remote. Se non oggi, e se la gente rimarrà in strada ancora a lungo, le dimissioni del presidente saranno certe, perché al momento il paese è paralizzato nella spirale della disobbedienza civile e degli scioperi.
La situazione è ad un’impasse che secondo alcuni analisti potrebbe portare allo scoppio della guerra civile. Ieri e questa mattina all’alba sono morte 20 persone per gli scontri tra i manifestanti contro il presidente e i sostenitori di Morsi. Scontri sono stati registrati a Il Cairo, Giza, Alessandria, Daqahliya, Fayyum e altre parti del paese. Al Ahram parla anche di spari di arma da fuoco. C’è la possibilità che molte armi siano state trafugate dalla Libia e da Gaza e immesse nel paese. Si teme che molti islamici ne siano venuti in possesso, rendendo la situazione attuale ancora più incandescente.
Oggi alle 17:00 scadrà l’ultimatum dei militari, a questo punto si vedrà chi sarà la tigre di carta: l’esercito o i Fratelli Musulmani.