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Cronaca

Mafia, Cantone: “Adeguare la legislazione alla criminalità”

NAPOLI – “Adeguare la legislazione antimafia” ai nuovi temi, a cominciare “dall’istituto dei collaboratori di giustizia, utilissimo con una certa mafia ma sul quale oggi bisogna riflettere” considerando le caratteristiche della “nuova criminalità organizzata”. A lanciare la proposta è Raffaele Cantone, presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione, a Napoli per ‘La Repubblica delle idee’.

Raffaele Cantone
Raffaele Cantone

“Va fatta una riflessione – spiega Cantone – se si pente una persona che racconta 20 o 30 episodi di spaccio o di estorsione, mi chiedo se lo Stato può permetterselo. Ormai le forze dell’ordine hanno attivato meccanismi investigativi all’avanguardia, forse l’istituto del collaboratore di giustizia va ripensato alla luce della mafia che sta cambiando”.

Pentimenti eccellenti, come quello di Antonio Iovine, restano comunque “risultati importantissimi”: Iovine “è uno dei capi veri dell’ala imprenditoriale del clan dei Casalesi che aveva rapporti con la politica anche ad alti livelli. Credo sia un’occasione storica per aprire uno squarcio su quel grande pezzo di mondo al quale non arrivi con il piccolo pentito, che ti permette di trovare il boss ma non arriva al politico o all’imprenditore”, conclude Cantone.

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