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Cronaca

Lettera aperta al sindaco De Magistris

Palazzo s. giacomo, sede del comune di Napoli (foto di Andrea Baldo)

Gentile Sindaco io l’ho votata e non credo ai partiti politici, ma ho creduto, in lei, alla sua storia, che per me parla più di ogni altra cosa, parla di Coraggio, parla di Valori, il suo passato ha parlato per lei a chi ha saputo ascoltarlo. Vado al punto di questa mia…torno ora dalla Stazione Centrale, la così detta Ferrovia, affollata dalle solite zingare che cercano di incastrarti, ti inseguono ti toccano, ma basta avanzare un po’ il passo che si scoraggiano, e passano immediatamente ad un altro malcapitato, sono sempre le stesse da vent’anni ed ora stanno indottrinando anche le loro nuove leve, ma non era di questo che volevo parlarle, entrando nella stazione un uomo molto anziano età indefinibile con un occhio cieco addosso un cappottino leggero, tutto sporco e puzzolente tremava in un angolo cercando riparo dagli spifferi del vento,…quanta pena…troppa la pena…si chiamano barboni, alcuni dicono che mendicano per SCELTA, scelta che parola grossa, chi sceglierebbe di patire la fame e il freddo e probabilmente di morire così in una gelida notte?…Quanti soldi si sprecano…facciamo qualcosa per chi davvero non ha niente, ne un giaciglio, ne un piatto caldo, facciamo qualcosa affinchè si possa ancora una volta dire il cuore di Napoli è grande. L’uomo che di giorno chiude gli occhi, la notte li terrà aperti. Siamo tutti responsabili di queste vite devastate, non chiudiamo gli occhi dinnanzi a questa ennesima piaga che come un biglietto da visita indegno accoglie i passeggeri provenienti dalle altre città. Passiamoci una mano sul cuore/coscienza.

Cleonice

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