La Prigione dell’Umanità, il romanzo-inchiesta di Livio Varriale
NAPOLI – Come una fogna, c’è una parte del web che esiste ma che noi non vediamo. E come una fogna nasconde insidie, brutture e un fascino sinistro. Là, nella fogna, sguazzano topi di rete che trafficano qualsiasi cosa si possa vendere e comprare; e diversi mostri.
Quella della fogna non è l’unica metafora utile a descrivere il deep web, il lato oscuro della rete. Un’altra rende l’idea delle sue dimensioni: un enorme iceberg che si muove sotto la superficie di cui il clear, il web che tutti conosciamo, non è che la punta emersa. Sott’acqua puoi trovare di tutto: liberi pensatori e spacciatori di droga, sicari e sognatori, chi lotta per un mondo migliore e chi vende bambini, aziende normalissime e trafficanti di armi. Anarchici e criminali.
Mentre su, nel cosiddetto clear web, si scatena una guerra condotta a colpi di app e nuove tecnologie, voluta da multinazionali decise a orientare i consumi acquisendo miliardi di dati e propinandoli tramite gli apparentemente innocui social network. Che mondo viviamo?È il mondo che Livio Varriale ha deciso di analizzare in questo appassionato lavoro, frutto di un anno di esplorazione del deep web e di uno sguardo disincantato sul clear.
Romanzo, inchiesta giornalistica e saggio al contempo, il volume racconta, a partire da un’esperienza diretta, i pericoli che stanno sopra e sotto la superficie di Internet, il vero tiranno del nostro tempo. Che, schermandosi dietro grafiche colorate e suggestivi viaggi virtuali, ci sta mettendo in gabbia.
L’autore. Livio Variale, napoletano classe 1982, ha una formazione composita: studi liceali classici, laurea in Economia del turismo ed esperienza informatica acquisita “sul campo” grazie a una lunga militanza nel settore dell’informazione. Negli anni matura in particolare una grande conoscenza della rete e del mondo degli hacker. Poi diventa giornalista, autore televisivo ed esperto di comunicazione web e istituzionale. Ha fondato la società Aldebaran che offre servizi e consulenza nel settore informatico, audiovisivo, dell’informazione e della comunicazione. Già vicepresidente della sezione Editoria, Cultura e Spettacolo dell’Unione Industriali di Napoli, i suoi scoop giornalistici sono stati più volte ripresi dalle principali testate nazionali. È vincitore del premio “Giornalisti contro la Camorra” e del premio internazionale “Napoli”.