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Cronaca

La fine del Ramadan, anche Napoli festeggia la fine del digiuno

Ramadan a Napoli

NAPOLI (di Cristina Cipriani) – Quest’anno il nono mese in cui tradizionalmente i mussulmani praticano il Ramadan è caduto in Agosto. Infatti, dall’1 al 30 agosto i fedeli mussulmani sono tenuti a osservare un rigoroso digiuno diurno e notturno, che secondo il Corano dovrebbe onorare il mese in cui Maometto avrebbe ricevuto la rivelazione dell’arcangelo Gabriele.

Considerato uno dei Cinque pilastri dell’islam, dall’anno 610 i mussulmani di tutto il mondo che hanno intenzione di non peccare di empietà, decidono di purificare il proprio corpo e la propria anima con l’astinenza dal bere, mangiare, fumare e dall’attività sessuale.

Secondo la tradizione il digiuno purificatore deve essere osservato dall’alba al tramonto, momento in cui i fedeli hanno la possibilità, come faceva il loro profeta, di cibarsi di un dattero e di bere un bicchiere d’acqua.

Tuttavia, non tutti possono seguire il ramadan, come le donne incinte o i malati cronici, così questi sono gli unici esentati da questa pratica, ma comunque per purificarsi dovrebbero fare opere di carità.

Al termine dei 30 giorni di digiuno si celebra la seconda  festività più importante della cultura islamica, chiamata “id al-fitr”  o “ festa dell’interruzione del digiuno”.

Anche i mussulmani residenti in Italia hanno organizzato una festa di fine ramadan, occasione in cui si sono riuniti per una preghiera di saluto, accompagnandola con regali per i più piccoli e attimi da passare con i propri cari.

Il nostro presidente della Repubblica in quest’occasione ha voluto lanciare un messaggio agli italiani, dicendo che “l’odierna ricorrenza è motivo di riflessione sull’importanza di un dialogo sincero e costruttivo tra le religioni e le culture, indispensabile presupposto affinché la società italiana sappia interpretare le sfide del mondo contemporaneo e divenire sempre più libera, aperta e giusta”.

Pertanto, i festeggiamenti nelle principali piazze e vie della città di Milano, Roma e Napoli hanno avuto come ospiti i propri sindaci e in particolare Luigi De Magistris è giunto in Piazza Mercato, portando i saluti personali e dell’intera città, ma soprattutto auspicando che questo giorno sia l’inizio di “un dialogo aperto e franco” , in cui Napoli “possa essere un esempio nel mondo come città che sa guardare” al mondo intero senza fare distinzione di sesso, razza, età e religione.

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