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Editoriali

Grazie, Ruby

(di Flavia Amabile)Grazie Ruby, Nicole e tutte le giovani donne delle notti di Arcore, gli italiani non se ne sono ancora resi conto ma prima o poi lo faranno. Avete dimostrato, da sole, che l’uomo più potente d’Italia era soltanto uno degli uomini più umanamente poveri d’Italia. L’avete messo sotto scacco in poche mosse e in pochi mesi, laddove un’intera classe politica da anni non riesce a far altro che a farne aumentare consensi e potere. Bersani, Veltroni, Rutelli e Fini nemmeno tutti insieme sarebbero stati capaci di arrivare dove siete arrivate voi.

Alle donne che a volte vi disprezzano avete confermato quello che finora si sospettava ma che restava nascosto dietro le eterne goliardiche battute di un presidente del Consiglio troppo spesso fuori dalle righe anche in occasioni ufficiali. I festini, il sesso senza limiti, il dileggio delle istituzioni e delle regole ora sono ufficiali, agli atti di un’inchiesta non soltanto chiacchiere di corridoio, pettegolezzi davanti ai quali far finta di nulla perché i potenti sono sempre invidiati, si sa, e chissà invece quale stile di vita severo e pieno di lavoro conduce il presidente del Consiglio. Avete raccontato tutto e avete restituito alle donne un sussulto di disgusto capace di riportarle in piazza dopo tre anni di silenzio.

A storici, sociologi e giornalisti avete spiegato in modo molto più efficace di mille saggi o articoli che cosa è diventata la politica nell’Italia del Terzo Millenio.

A chi ancora considera prostitute e escort delle donne malate di sesso per il proprio piacere, avete dimostrato attraverso le conversazioni intercettate dalla procura che in realtà si tratta di un lavoro da precarie come tanti altri. Precarie di lusso per cui il piacere è l’ultimo dei pensieri, quello che conta è riempirsi il portafoglio in fretta e bene, farsi mettere a posto, monetizzare il proprio impegno.

Perché allora non darvi il ruolo che meritate? Abbiamo mitizzato una scaltra signora egiziana di nome Cleopatra che fece perdere la testa agli uomini più potenti dell’epoca. Libri e libri sono stati scritti sulla storia di Emma Hamilton, tolta dai bordelli a 16 anni. Grazie alla sua bellezza e alla sua spregiudicatezza divenne amante di facoltosi uomini aristocratici. Sposò prima Sir William Hamilton, ambasciatore inglese e nel 1798 divenne l’amante ufficiale dell’ammiraglio Nelson, amico di famiglia e già eroe nazionale.

La storia è piena di potenti che perdono la testa per le donne che decidono di volerli incastrare o semplicemente che intendono sistemarsi. E gli uomini lo sanno bene. Le temono. Altrimenti perché insisterebbero così tanto a tenerle lontane dai luoghi del potere? (La Stampa)

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