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Cronaca

Gli Usa: gli 007 del Pakistan dietro l’omicidio di Saleem

Saleem Shazad, giornalista, aveva 41 anni

Saleem Shahzad sarebbe stato ucciso dai servizi pakistani, decisi a far tacere per sempre un giornalista scomodo che, attraverso i suoi numerosi reportage, ha smascherato i legami tra l’amministrazione di Islamabad e al-Qaeda. Secondo quanto riporta il New York Times, questo è il pensiero dominante all’interno dell’amministrazione Obama grazie alle ultime informazioni di intelligence che puntano il dito contro L’Isi (gli 007 pakistani), colpevoli di comportamenti «barbari e inaccetabili».

Secondo alti ufficiali americani, che hanno parlato sotto copertura di anonimato «Tutto indica che si sia trattato di un assassinio mirato e deliberato che aveva per obiettivo probabilmente quello di creare una scossa nella comunità dei giornalisti in Pakistan e nella società civile».

I funzionari Usa, scrive ancora il Nyt, decideranno nei prossimi giorni il modo in cui presentare le informazioni ottenute sull’uccisione di Shahzad al governo pakistano, anche alla luce dei rapporti sempre più tesi tra i due Paesi, a seguito del raid di Abbottabad nel quale fu ucciso Osama Bin Laden.

Da Islamabad l’Isi ha smentito il suo coinvolgimento, bollando queste accuse come «prive di ogni fondamento»; Quando il 31 maggio scorso fu ritrovato il corpo senza vita di Shazad definirono l’evento «tragico e sfortunato», puntando subito il dito contro coloro che intendevano «strumentalizzare l’evento» per indebolire i servizi.

Padre di tre bambini, reporter stimato e coraggioso, profondo conoscitore di al-Qaeda Shahzad era corrispondente per l’agenzia di stampa Adnkronos e responsabile dell’ufficio in Pakistan di Asia Times Online, era anche collaboratore de “La Stampa” e “Le monde Diplomatique”. (La Stampa)

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