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Fazio: non siamo tribuna politica

ROMA  – Dal premier Berlusconi e dal leader della Lega Bossi, a Pizza, segretario della Democrazia cristiana, passando per Di Pietro, Cesa, Rutelli, Pionati, Lombardo, ma anche per il presidente dell’Union Valdotaine Perron e il segretario Sudtiroler Volkspartei Theiner. E’ il lungo elenco dei “segretari e presidenti di partito”, una ventina, che Vieni via con me, se fosse “una tribuna politica”, dovrebbe invitare nelle prossime puntate, “che però sono solo due”. Così Fabio Fazio ha aperto questa sera la trasmissione, che ospiterà il presidente della Camera Fini e il segretario del Pd Bersani. Una lunga serie di nomi, seguita da quella di decine di partiti e movimenti, che è soprattutto una risposta alle polemiche dei giorni scorsi sulla presenza di Fini e Bersani e all’altolà della direzione generale, che ha chiesto ai responsabili di Vieni via con me di allargare la rosa degli inviti ai leader di Pdl, Lega, Idv e Udc. “L’elenco è aggiornato alle ore 21.10 di stasera”, ha ironizzato in chiusura il conduttore.

BERSANI, FINI? UNA CHIACCHIERA LA SI FA SEMPRE… – “Una chiacchiera la si fa sempre…”. Così il segretario del Partito Democratico Pierluigi Bersani ha risposto, uscendo dagli studi Rai dove è intervenuto alla trasmissione di Fazio e Saviano, a chi gli chiedeva se avesse colto l’occasione per parlare con il presidente della Camera Gianfranco Fini, presente anch’egli al programma. In particolare, a Bersani è stato chiesto un commento sull’ipotesi di un’alleanza con Fli, ma il segretario si è limitato a questa battuta, prima di salire in macchina per andar via. Qualche minuto prima era uscito dagli studi di via Mecenate anche Fini, che si è allontanato da un’uscita laterale insieme alla compagna Elisabetta Tulliani, senza fermarsi a rilasciare dichiarazioni.

SAVIANO, LA ‘NDRANGHETA AL NORD SI APPOGGIA SULLA LEGA – ”La ‘ndrangheta al Nord, come al Sud, cerca il potere della politica e al Nord interloquisce con la Lega”. Alle infiltrazioni delle organizzazioni criminali nel tessuto politico, economico e sociale nelle regioni settentrionali, in particolare in Lombardia, è dedicata questa sera l’orazione civile di Roberto Saviano a Vieni via con me. “La Lega da sempre ha detto che non vuole qui le manette o la repressione – ha sottolineato l’autore di Gomorra – ma non basta, perché sono i soldi legali che irrorano questo territorio, è lì che il fenomeno deve essere contrastato”. Lo scrittore ha citato poi un brano di un’intervista a Miglio in cui l’ideologo della Lega si definiva a favore del “mantenimento anche della mafia e della ‘ndrangheta” e sottolineava che “bisogna partire dal concetto che alcune manifestazioni tipiche del sud hanno bisogno di essere costituzionalizzate”. “Insomma – ha commentato – Miglio diceva che le mafie devono essere costituzionalizzate”. Contrastare le organizzazioni criminali “é fondamentale – ha aggiunto Saviano – ma ci sono leggi che possono favorirle: con lo scudo fiscale, per esempio, il rischio è che siano i loro capitali a tornare in Italia”. Lo scrittore ha concluso il suo monologo con un messaggio di ottimismo e di speranza. “In realtà non è tutto scuro, il fatto che stasera ne stiamo parlando è già un miracolo. Una delle cose che le organizzazioni temono di più è l’agire da uomini, il non piegarsi. Nel momento in cui ognuno di noi non fa il male, sta facendo arretrare loro e sta forse sognando un’Italia diversa”.

ENGLARO E WELBY, TRA DIRITTO ALLA VITA E ALLA MORTE – Il diritto alla vita, ma anche quello alla morte, irrompono a Vieni via con me, con l’intervento di Beppino Englaro, padre di Eluana, per la quale scelse nel 2009 di interrompere le terapie, e di Mina Welby, vedova di Piergiorgio, affetto da distrofia muscolare e al centro di un caso mediatico e legale contro l’accanimento terapeutico (fu aiutato a morire nel 2006 da un medico poi prosciolto). Beppino Englaro ha letto l’elenco delle “cose di Eluana che i suoi genitori hanno sempre saputo di lei”: “il suo desiderio di libertà rispetto a tutto quello che lei avvertiva come violenza” e ancora il fatto che “Eluana era una giovane consapevole e informata con idee e principi personali molto chiari riguardo la sua vita”, che “mai avrebbe voluto vivere senza priva di coscienza e mai avrebbe tollerato la continua profanazione del suo corpo. Noi genitori le abbiamo dato solo voce: se avesse potuto esprimersi – ha sottolineato – lo avrebbe fatto lei”. Englaro ha elencato anche alcuni principi di diritto sanciti dalla Cassazione proprio dopo la vicenda di Eluana (“Va rispettata la persona che ritiene di poter essere tenuta in vita artificialmente. Allo stesso modo va rispettata la persona che ritiene di non poter accettare una vita priva di relazioni con il mondo esterno”). In scena è arrivata poi Mina Welby – affiancata da Roberto Saviano, che ne ha raccontato la storia d’amore con Piergiorgio – che ha letto le cose dette dal marito “nel giorno più bello della sua vita”, cioé quello della morte. Piergiorgio, ha raccontato Mina, le chiese di mettere Vivaldi, ma lei non riuscì a trovare il disco: “Allora lui mi ha chiesto di mettere Bob Dylan: il primo disco che trovai, a casaccio, era ‘Tonight I’ll be staying here with yoù (stanotte resterò qui con te)”. Piergiorgio Welby non avrà le esequie in chiesa, a differenza di boss e criminali – ha sottolineato Saviano – come Enrico de Pedis Francisco Franco, Augusto Pinochet. (Ansa)

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