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Cronaca

Ex Ospedale della Pace, Coppola (IV municipalità): “Lavori bloccati perché’ non si conosce la proprietà”

NAPOLI – Un immobile che potrebbe essere il “fiore all’occhiello” tra i monumenti del centro storico, ma che invece versa nel degrado più assoluto perché i lavori di ristrutturazione non sono mai partiti. La denuncia arriva da Armando Coppola, presidente della quarta municipalità: “Sono stati stanziati nel 2009 con una delibera comunale circa un milione di euro per realizzare interventi di riqualificazione nell’ex Ospedale della Pace in via tribunali, in seguito a prescrizioni dell’ASL.

Ex Ospedale PaceSoldi che sono stati congelati dal Comune finora, nonostante le mie insistenti comunicazioni scritte al Segretario Generale del Comune Virtuoso. Oltre al milione di euro erogati dal Comune – aggiunge Coppola – la struttura è stata inserita tra gli immobili che rientrano nel progetto Unesco per un importo di sette milioni di euro. Progetto che, per conto del Comune, sta realizzando l’architetto Ferulano, che è il direttore della Direzione centrale pianificazione e gestione del territorio sito Unesco”. L’edificio era stato proposto dalla municipalità per diventare la sede politico-amministrativa del parlamentino, che attualmente svolge tutti i servizi per i cittadini a Gianturco. “Ma – insiste il presidente della municipalità – il capo gabinetto del sindaco Attilio Auricchio ci ha scritto che questo milione di euro non si può spendere perché non si conosce la proprietà dell’immobile. La mia risposta è che, anche se non si conosce la proprietà del bene, non può passare in secondo ordine la sicurezza dei dipendenti comunali e dei cittadini che ogni giorno frequentano l’ex Ospedale della Pace; il Comune trasferisca allora i fondi alla municipalità. Siamo disposti a prenderci le nostre responsabilità. Inoltre se si dovesse accertare che l’immobile non è comunale ma dell’ASL, possiamo scalare questo milione dai fitti. Non vorrei – conclude Coppola – che questi soldi siano misteriosamente scomparsi o se ne sia fatto un altro uso di cui noi non sappiamo”. 

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