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Cronaca

De Magistris alla Pedamentina in uno scenario teatrale

NAPOLI (di Maurizio Scialdone) – Sembra una piece teatrale di Marco Paolini. L’attore al centro della scena e il pubblico seduto dove capita. Sui gradini, sulle sedie o su muretti. E invece è Luigi de Magistris che da “Sindaco di strada” (come ama definirsi) parla e si confronta con la gente. Anche e soprattutto con chi non è proprio dalla sua parte.

Luigi De Magistris alla PedamentinaNel pomeriggio di giovedì, 16 ottobre, è Marcello Cadavèro, del Comitato Pedamentina a fare gli onori di casa. Con lui il prof. Vincenzo de Simone ed il comitato del Corso V. Emanuele “Mi Riguarda”. Dopo le introduzioni, de Magistris ha preso al parola per raccontare la sua vicenda calabrese. Non è stato uno sfogo, quanto piuttosto il racconto del suo percorso inteso a spiegare il perché del suo deciso “no” alle richieste di dimissioni.

De Magistris è stato bravo a tenere le persone incollate alle sedie fino al termine del suo racconto. Ma da quel momento in poi si sono sentite anche le voci dei cittadini. Le più disparate. Da chi ne voleva sapere di più sulla sua vicenda personale a chi voleva, anzi pretendeva, maggiore attenzione dell’amministrazione nelle periferie. Da chi voleva conoscere aspetti tecnici della tenuta della maggioranza in Consiglio Comunale a chi sollecitava raccolta dei rifiuti e potenziamento della differenziata. E poi i grandi temi della città. I progetti di Napoli est, il Centro Antico e la stessa Bagnoli. Quali potrebbero essere i rimedi per una civiltà, quella napoletana, per certi versi esasperatamente anarchica.

Dopo aver raccolto tutte le domande, il “Sindaco di strada” ha risposto senza tralasciare nulla. Forse, com’è giusto che sia, l’attenzione si è spostata maggiormente sullo stato dello spazzamento e raccolta dei rifiuti. De Magistris ha chiesto ancora più sforzi a tutti i suoi collaboratori, compreso Raffaele del Giudice, presidente di Asia, al quale riconosce però enormi difficoltà dovute ad un personale di età media troppo alta e, per questo, da affiancare, quando ci saranno i fondi per farlo, necessariamente con macchine e mezzi adeguati. Ha parlato delle aree orientali della città, quelle interessate dagli impianti di compostaggio. Ha ribadito la sua opposizione ai piani per le discariche, quelle di Chiaiano per la città e Quarto, Mugnano, e Marano per l’area metropolitana. Di come sia stata inaspettata e solida la risposta dei Quartieri Spagnoli alla raccolta differenziata.

Ha ricordato le dimensioni degli interessi che girano in questo momento intorno alla città di Napoli per i progetti dell’area Est e Nord e di quanto questi siano di fondamentale importanza per il riallacciamento delle periferie al centro della città. Della riqualificazione degli assi viari: Corso San Giovanni, Via Brin, Via brecce di Sant’Erasmo, via Ferrante Imparato e la stessa via Marina i cui lavori partiranno il 7 del gennaio prossimo. “Al termine di questi lavori Napoli avrà il più grande impianto infrastrutturale mai raggiunto in precedenza“.

Ormai si è fatta sera e la curiosità è stata tanta. Riportare tutte le sollecitazioni è impossibile. Ma in chiusura, alla domanda del curioso di turno: “Sindaco… cosa le dice la gente che incontra in questi giorni in cui lei è più per strada?”, de Magistris ha risposto: “La gente mi chiede di non mollare… e io non mollo. Anzi…“.

 

 

 

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