Colosseo, per gli esperti il monumento più famoso al mondo
(di Luca Vitiello) – Quante volte vi sarà capitato di trovarvi a Roma e, camminando davanti al Colosseo, avrete pensato ai fasti di quello che può essere considerato come il monumento più famoso del mondo, ai giorni in cui ospitava gli scontri tra i gladiatori, giorni in cui Spartacus si batteva contro l’impero in favore degli schiavi.
A me è capitato spesso, e il pensiero si mischia a tristezza guardando le condizioni in cui è ridotto un gioiello della nostra cultura! Certo che siamo davvero fortunati noi ITALIANI…peccato che troppo spesso ci dimentichiamo di ciò che ci ha resi grandi! Ma qual è la storia del Colosseo romano? Iniziamo col dire che il Colosseo, il cui nome ufficiale è Anfiteatro Flavio, è il più grande anfiteatro del mondo e l’inizio della sua costruzione risale al 72 d.C. con l’imperatore Vespasiano, che la finanziò con il bottino della conquista di Gerusalemme avvenuta alcuni anni prima.
La sua inaugurazione avvenne nell’80 d.C. sotto il regno dell’imperatore Tito, anche se l’anfiteatro fu ultimato nell’82 con Domiziano. E la sua inaugurazione fu l’occasione per dare il via a quella tradizione di spettacoli gladiatorii che sarebbero rimasti per sempre nella storia e ne avrebbero accresciuto immensamente la fama. L’inaugurazione offerta da Tito nell’80 durò ben 100 giorni e si racconta che in questa occasione l’area centrale, prima della costruzione degli ipogei in muratura, venne utilizzata come bacino d’acqua per le battaglie navali. L’ultima attestazione di spettacoli risale al 523 d.C. Negli anni seguenti l’anfiteatro cadde in disuso e fu soggetto a saccheggi di parte delle sue strutture finché nel 1803 cominciarono ad essere eseguiti i primi interventi di consolidamento e messa in sicurezza.
LA STRUTTURA: l’anfiteatro venne realizzato in blocchi di travertino per i muri perimetrali e i pilastri portanti, in blocchi di tufo per muri radiali e scale mentre l’esterno è organizzato in 4 ordini architettonici sovrapposti che arrivano a superare i 50 metri con l’ultimo ordine che ospitava un colonnato in marmo oggi non più presente ma i cui resti sono visibili al piano terra. Il centro della costruzione era occupato dall’arena, che veniva ricoperta di sabbia, e dove si svolgevano i giochi. La cavea, che poteva contenere fra i 40.000 e i 70.000 spettatori, era suddivisa in 5 settori separati da corridoi e organizzati secondo le classi sociali. I senatori occupavano l’ordine di posti più vicino all’arena mentre le gradinate superiori erano riservate ai cavalieri e ad altre categorie sociali. Infine, l’ultimo settore, la summa cavea, era destinato alla plebe. Alla sommità era presente una struttura mobile in legno e tela atta a riparare il pubblico dal sole, che però purtroppo oggi non possiamo fare altro che immaginare!