Addio a Robert Redford: scompare a 89 anni una leggenda del cinema americano
Il mondo del cinema piange Robert Redford, attore, regista e produttore statunitense, spentosi all’età di 89 anni. Considerato una delle icone di Hollywood, Redford ha segnato decenni di storia del grande schermo con il suo talento, il suo fascino carismatico e il suo impegno culturale. A darne notizia è stata Cindi Berger, amministratrice delegata dell’agenzia di pubbliche relazioni Rogers & Cowan Pmk, con un comunicato che ha confermato la scomparsa dell’attore, avvenuta nel sonno. Non sono stati forniti dettagli sulle cause del decesso.
Nato a Santa Monica, in California, Redford ha mosso i primi passi tra teatro e televisione, per poi approdare al cinema negli anni ’60. La sua consacrazione arrivò grazie a film entrati di diritto nella storia, come Butch Cassidy (1969) e La stangata (1973), entrambi in coppia con Paul Newman. Da lì una sequenza di interpretazioni indimenticabili: Il grande Gatsby (1974), I tre giorni del Condor (1975), Tutti gli uomini del Presidente (1976), fino a La mia Africa (1985) e Proposta indecente (1993).
Parallelamente alla carriera d’attore, Redford ha dimostrato grande talento anche dietro la macchina da presa. Nel 1981 vinse l’Oscar alla regia con Gente comune, confermandosi artista completo e sensibile. Oltre all’arte, Redford ha dedicato energie e passione a cause civili e ambientali. Nel 1981 fondò il Sundance Institute e successivamente il Sundance Film Festival, diventato una delle piattaforme più prestigiose a livello mondiale per il cinema indipendente. Una missione che ha contribuito a scoprire e valorizzare nuovi talenti, ridefinendo i confini della settima arte.
Negli ultimi anni Redford aveva raccontato delle sue battaglie personali, tra cui una grave infezione all’orecchio e la poliomielite affrontata in gioventù. Nel 2018 aveva annunciato il suo ritiro dalla recitazione, salvo poi riconsiderare quelle parole, dichiarando di voler lasciare senza clamori e senza proclami, in linea con la sua riservatezza.
Robert Redford lascia un’impronta indelebile nel cinema mondiale. La sua carriera, costellata di ruoli memorabili e progetti innovativi, unita al suo impegno civile, rimane patrimonio di generazioni di spettatori e cineasti.
Hollywood perde una delle sue figure più luminose, ma la leggenda di Redford continuerà a vivere nelle immagini immortali dei suoi film e nell’eredità culturale che ha contribuito a costruire.
Nato a Santa Monica, in California, Redford ha mosso i primi passi tra teatro e televisione, per poi approdare al cinema negli anni ’60. La sua consacrazione arrivò grazie a film entrati di diritto nella storia, come Butch Cassidy (1969) e La stangata (1973), entrambi in coppia con Paul Newman. Da lì una sequenza di interpretazioni indimenticabili: Il grande Gatsby (1974), I tre giorni del Condor (1975), Tutti gli uomini del Presidente (1976), fino a La mia Africa (1985) e Proposta indecente (1993).
Parallelamente alla carriera d’attore, Redford ha dimostrato grande talento anche dietro la macchina da presa. Nel 1981 vinse l’Oscar alla regia con Gente comune, confermandosi artista completo e sensibile. Oltre all’arte, Redford ha dedicato energie e passione a cause civili e ambientali. Nel 1981 fondò il Sundance Institute e successivamente il Sundance Film Festival, diventato una delle piattaforme più prestigiose a livello mondiale per il cinema indipendente. Una missione che ha contribuito a scoprire e valorizzare nuovi talenti, ridefinendo i confini della settima arte.
Negli ultimi anni Redford aveva raccontato delle sue battaglie personali, tra cui una grave infezione all’orecchio e la poliomielite affrontata in gioventù. Nel 2018 aveva annunciato il suo ritiro dalla recitazione, salvo poi riconsiderare quelle parole, dichiarando di voler lasciare senza clamori e senza proclami, in linea con la sua riservatezza.
Robert Redford lascia un’impronta indelebile nel cinema mondiale. La sua carriera, costellata di ruoli memorabili e progetti innovativi, unita al suo impegno civile, rimane patrimonio di generazioni di spettatori e cineasti.
Hollywood perde una delle sue figure più luminose, ma la leggenda di Redford continuerà a vivere nelle immagini immortali dei suoi film e nell’eredità culturale che ha contribuito a costruire.